Concetti Chiave
- Il simbolismo emerge come risposta artistica al fallimento della scienza nel spiegare fenomeni paranormali, con il poeta come visionario che esplora l'ignoto.
- Caratterizzato da un'illuminazione improvvisa o epifania, il simbolismo sfida il poeta a rappresentare esperienze ineffabili attraverso immagini inadeguate.
- I poeti simbolisti si concentrano meno sulla narrazione di eventi specifici e più sulla creazione di un'esperienza estetica musicale e fonosimbolica.
- Il simbolo, a differenza dell'allegoria, è un'immagine complessa e indecifrabile che trasmette verità nascoste, utilizzando figure retoriche come metafore e sinestesie.
- Il simbolismo fu formalizzato nel 1866 da Jean Moréas, ma Verlaine e Mallarmé sono considerati i veri maestri di questo movimento poetico.
Il Fascino del Mistero e l'Arte
La cultura positivista aveva cercato di affrontare la questione dello spiritismo e dei fenomeni paranormali spronata dalla scienza, ma non ci fu una precisa spiegazione e, anzi, il fascino per il mistero venne paradossalmente aumentato, esplodendo poi quando il primato della scienza venne meno. E l’arte fu il mezzo per fare esperienza dell’assoluto a contatto con l’oltre. Arthur Rimbaud, seguace di Baudelaire, definì in “Lettera del veggente” il ruolo del poeta come visionario dotato di uno sguarda capace di penetrare nell’ignoto. Il simbolismo si basa infatti su un’immediata illuminazione o epifania che si prospetta al poeta in una situazione ordinaria, solitamente questa verità appare però impossibile da tradurre concretamente. Il poeta entra dunque nei panni di Dante, il quale è vittima si un’impotenza verbale, e si dimostra quindi costretto a proporre immagini inadeguate per poter definire al meglio la sua esperienza, da un lato ha avuto il privilegio di conoscere questo fenomeno ma, dall’altro lato, è condannato a non poterlo raccontare.
Il Ruolo del Poeta Simbolista
Il poeta simbolista non pare più interessato a descrivere un preciso episodio, bensì ha intenzione di raccontare un tema musicale, rifacendosi all’eco dell’estasi vissuta, trasformando quindi la poesia in fonosimbolica. Si verifica quindi una fusione di linguaggi, concretizzata da Wagner nel proprio progetto di dramma musicale, con l’obiettivo di fondere parole, suoni e azioni in un’opera d’arte totale. Nell’ambito poetico questa intenzione si verifica attraverso le figure retoriche, quali la metafora, la sinestesia, l’ossimoro ma soprattutto il simbolo, ossia un’immagine in cui si mescolano più significati ed è il culmine della visione. Quest’ultimo, a differenza dell’allegoria, non può essere ricondotto ad un significato preciso e spesso rimane indecifrabile, circondandosi da un mistero oscuro ed oracolare, perché media verità non appartenenti a questo mondo (per il poeta scrivere diventa una vocazione non un compito o uno svago).
La Nascita del Simbolismo
La scuola simbolista nacque ufficialmente nel 1866 per merito di Jean Moréas, il quale pubblicò su “Le Figaro” il Manifesto del simbolismo, fondando il giornale “Le Symboliste”. Ma i veri maestri furono Verlaine e Mallarmé, eredi dei poeti maledetti ed infatti il primo raccolse una serie di ritratti di lirici francesi contemporanei sotto il titolo “I poeti maledetti”.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del poeta simbolista secondo Arthur Rimbaud?
- Come si manifesta l'intenzione del poeta simbolista di fondere diversi linguaggi?
- Quando e grazie a chi nacque ufficialmente la scuola simbolista?
Arthur Rimbaud definisce il poeta simbolista come un visionario capace di penetrare nell'ignoto, che sperimenta un'illuminazione immediata o epifania, ma è condannato a non poter raccontare pienamente la sua esperienza.
L'intenzione del poeta simbolista di fondere diversi linguaggi si manifesta attraverso l'uso di figure retoriche come la metafora, la sinestesia, l'ossimoro e soprattutto il simbolo, che mescola più significati e rimane spesso indecifrabile.
La scuola simbolista nacque ufficialmente nel 1866 grazie a Jean Moréas, che pubblicò il Manifesto del simbolismo su "Le Figaro" e fondò il giornale "Le Symboliste".