Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il racconto si svolge nella cripta del convento di Sant’Orsola, in un'atmosfera tipica del primo romanticismo e con una natura tempestosa che presagisce sventura.
  • Ettore, ignaro della morte di Ginevra, è felice e impaziente di rivedere la sua amata, mentre Vittoria Colonna cerca di nascondere la triste verità.
  • L'assenza di battelli al porto costringe Ettore a raggiungere il monastero a cavallo, mentre il tempo peggiora significativamente.
  • Alla scoperta della morte di Ginevra nella cripta, Ettore è sopraffatto dal dolore e scompare, lasciando il destino del suo personaggio avvolto nel mistero.
  • Il romanzo si conclude con riflessioni dell'autore sull'orgoglio e le divisioni insensate in Italia, sottolineando l'importanza storica degli eventi narrati.

Personaggi

Ettore Fieramosca

Vittoria Colonna

Masuccio, lo stalliere di Ettore

Fra’ Mariano

Fanno da sfondo all’episodio finale la cripta del convento di Sant’Orsola, nel puro stile del primo romanticismo e la natura che con la sua violenza si scatena sull’isola. Il lettore è già a conoscenza della morte di Ginevra e questo fa aumentare la suspense nel vedere la felicità di Ettore ignaro di tutto e la sua impazienza di incontrare la donna amata.

Indice

  1. Ettore e la ricerca di Ginevra
  2. La verità nascosta
  3. Il viaggio verso il monastero
  4. La scoperta tragica
  5. Il destino di Ettore
  6. Conclusione e riflessioni finali

Ettore e la ricerca di Ginevra

Congedati i vincitori ed i vinti, tutti sono accolti e trattati bene in casa di Consalvo de Còrdoba; il giorno successivo i prigionieri francesi sono rilasciati dietro pagamento del riscatto; comunque nel loro confronto si hanno delle dimostrazioni di onore meritate dalla loro strenua difesa.

Appena uscito dalla dimora di Consalvo, Ettore pensa a Ginevra e scorgendo Vittoria Colonna, le corre incontro per avere notizie in proposito e per chiederle di accompagnarlo al monastero.

Dopo tutto quanto ha sopportato durante la sfida, Ettore è speranzoso di trovarla sana e salva.

La verità nascosta

Vittoria non ha il coraggio di dirgli la verità e lo informa soltanto che essa si trova di nuovo a Sant’Orsola e che sta bene. Tutto sommato, non è nemmeno una menzogna perché proprio un’ora prima del rientro degli Italiani dalla sfida, il suo corpo, scortato da Fra’ Mariano, è stato riportato al convento per essere seppellito nella cripta. Per ringraziare Vittoria della bella notizia, il giovane si inginocchia davanti a lei e le copre la mano di baci. Prima di incamminarsi verso il monastero, Ettore chiede a Vittoria di sistemare la tracolla azzurra che Ginevra gli aveva regalato e che nel combattimento è stata divisa in due. La donna è ben contenta di rendere questo favore che le permette di allontanarsi e si reca in camera sua per prendere tutto il necessario.

Il viaggio verso il monastero

Mentre Vittoria cuce, Ettore racconta di portare da tanti anni questa tracolla, che l’ha salvata in numerose occasioni e che proprio oggi, al colmo della felicità, gliela dovevano sciupare. Vittoria non proferisce parola e combattuta fra il dire la verità e nasconderla, decide ad avvertire Brancaleone affinché egli sia pronto a sostenere l’amico in questa terribile circostanza.

Finito il lavoro, in un lampo, Ettore arriva nel cortile e si dirige verso il porto, ma non trova nessun battello perché tutte le navi provenienti dalla Spagna e cariche di soldati vi avevano attraccato, prendendo così il posto di tutte le imbarcazioni locali. Allora, egli decide di prendere il suo cavallo, Airone, a cui Masuccio stava per togliere la briglia, e di arrivare così al monastero via terra.

La scoperta tragica

Il cielo, dalle parti di Sant’Orsola comincia farsi cupo e a caricarsi di nuvoloni, solcato da lampi, mentre lontano si ode il rumore dei tuoni. Il cielo che si sta facendo cupo ed il mare che diventa sempre più mosso, sembra presagire la reale sventura di cui Ettore fra poco sarà a conoscenza e pare parteciparvi. In questo passo esiste una sorta di corrispondenza fra la natura e i fatti che si stanno preparando. Tuttavia l’aspetto malinconico del tempo non intacca minimamente la felicità di Ettore che si immagine l’apparire della donna. Arrivato a due passi dalla torre, comincia a piovere. Ettore, legato il cavallo al riparo sotto una tettoia, con rapidità sale nelle stanze di Ginevra e le trova vuote. Ricordandosi che spesso la donna si recava a pregare, decide di andare in chiesa. Avvicinatosi all’altare, scende nella cripta da cui provengono delle preghiere. Ai piedi dei gradini, trova lo stesso feretro che la mattina aveva intravisto nella sagrestia di San Domenico. Fra’ Mariano sta benedicendo la bara aperta; da un lato Zoraide è in ginocchio, curva sul corpo di Ginevra e, singhiozzando, le sta aggiustando il velo e la corona di rose bianche sulla fronte.

Il destino di Ettore

Ettore resta immobile, impallidisce, le sue labbra cominciano a tremare e sulla fronte gli scorrono delle gocce di sudore freddo. Fra’ Mariano, gli si avvicina dicendogli che Ginevra è volata in cielo proprio ieri ed ora si trova in un luogo in cui è molto più contenta che sulla terra. Ettore conserva la sua immobilità mentre fra’ Mariano, abbracciandolo, sotto la pioggia battente, lo conduce nella foresteria. Qui però Ettore si libera dalle braccia del frate, sale a cavallo e scompare. Nessuno dei suoi amici, da allora ha avuto più notizie di lui.

Correva voce che alcuni montanari, una notte avevano visto su di una roccia inaccessibile un cavaliere armato a cavallo, sul bordo di un baratro, ma alla fine tutti cominciarono a credere che si trattasse dell’Arcangelo Gabriele. Fra’ Mariano, venuto a sapere della visione, pensò piuttosto che si trattasse di Ettore che poteva essere caduto in un precipizio o forse perfino in mare.

Conclusione e riflessioni finali

Più di cento anni più tardi, poiché un tratto della scogliera del Gargano era rimasto a secco, un pescatore scorse, incastrato fra alcuni scogli, un ammasso di ferraglie, corrose dalla salsedine, con alcune ossa umane e la carcassa di un cavallo. Il lettore resta nel dubbio se Ettore sia stato vittima di un disgraziato incidente o sia morto suicida.

Il romanzo termina con alcune considerazioni dello scrittore: egli spera che i lettori riservino una buona accoglienza ad un romanzo che ricorda agli Italiani un fatto che tanto li onora, sottolineando anche le inimicizie insensate e sacrileghe e durature che per tanti anni hanno interessato gli abitanti della penisola italiana, conferendo loro un primato di colpa e di vergogna e biasimando il comportamento traditore di Grajano d’Asti. La conclusione si colloca all’interno dell’obiettivo politico dello scrittore.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto dell'episodio finale del romanzo?
  2. L'episodio finale si svolge nella cripta del convento di Sant'Orsola, in un'atmosfera tipica del primo romanticismo, con la natura che si scatena violentemente sull'isola.

  3. Come viene descritta la ricerca di Ettore per Ginevra?
  4. Ettore, dopo aver lasciato la dimora di Consalvo, cerca Ginevra con speranza, ignaro della sua morte, e chiede a Vittoria Colonna di accompagnarlo al monastero.

  5. Qual è la reazione di Ettore alla scoperta della morte di Ginevra?
  6. Ettore rimane immobile e pallido, con le labbra tremanti e sudore freddo sulla fronte, mentre Fra’ Mariano gli comunica che Ginevra è morta.

  7. Cosa si dice del destino finale di Ettore?
  8. Ettore scompare dopo aver appreso della morte di Ginevra, e si vocifera che sia stato visto su una roccia inaccessibile, ma alla fine si crede che possa essere caduto in un precipizio o in mare.

  9. Quali sono le riflessioni finali dello scrittore?
  10. Lo scrittore spera che il romanzo venga accolto bene, sottolineando l'onore degli Italiani e criticando le inimicizie e i tradimenti che hanno segnato la storia della penisola italiana.

Domande e risposte

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