
Settembre si avvicina, e per tutti i neodiplomati è il momento della grande decisione: quale sarà il prossimo passo nel proprio percorso formativo? Chi intende proseguire gli studi (parliamo di circa 7 studenti su 10 a un anno dal diploma) scegliendo una facoltà universitaria si troverà presto a dover affrontare un test d'ingresso universitario. E non si tratta di qualcosa di poco conto: sono tanti gli studenti che ogni anno non riescono a iscriversi a un corso proprio a causa di un test andato male, così come tanti sono quelli che cercano di evitare la prova di ammissione optando per facoltà che non prevedono restrizioni per quanto riguarda l’iscrizione.
L’accesso universitario, infatti, non è uguale per tutti e per tutto. Alcuni corsi di laurea richiedono un test d'ingresso obbligatorio per legge; il risultato di questo esame determina se lo studente potrà accedere o meno al corso di laurea. Tuttavia, esistono anche molte facoltà che non prevedono un test, note come facoltà a numero aperto.
In questo articolo, esploreremo cosa prevede la normativa italiana riguardo ai test d'ingresso universitari e quali sono le facoltà ad accesso programmato e a numero aperto.
Indice
- Università, quali sono le facoltà ad accesso programmato?
- Università, quali sono le facoltà senza test d’ingresso o con accesso predisposto dai singoli atenei?
- Test d’ingresso universitari: come prepararsi?
- Università telematiche: accesso e peculiarità
- Vantaggi e svantaggi delle facoltà a numero aperto e a numero programmato
- Come funziona l’accesso programmato all’università?
- È possibile cambiare da una facoltà a numero aperto a una a numero chiuso?
Università, quali sono le facoltà ad accesso programmato?
La legge n° 264 del 2 agosto 1999 regola i corsi di laurea ad accesso programmato, comunemente conosciuti come facoltà a numero chiuso. Questa normativa è stata introdotta per controllare il numero di iscritti in corsi di laurea particolarmente richiesti, dove la capacità formativa è limitata dalle risorse disponibili. Nel corso degli anni, la legge è stata aggiornata per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e delle risorse accademiche. Qui di seguito la lista delle facoltà a numero chiuso:
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Medicina e Chirurgia
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Odontoiatria e Protesi Dentaria
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Veterinaria
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Architettura
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Scienze della Formazione Primaria
Questi corsi di laurea, quindi, prevedono un test d'ingresso a livello nazionale, il cui esito determina l'accesso degli studenti.
Eccezione la fa Medicina (e Veterinaria), che con la riforma del 2025 cambia radicalmente il processo per l'ammissione. Non più un test unico da superare, ma un semestre aperto durante cui frequentare le lezioni liberamente. Gli studenti, per essere ammessi al secondo semestre e quindi all'effettiva iscrizione a Medicina, dovranno sostenere tre esami universitari. Attraverso il punteggio ottenuto, guadagneranno una posizione in graduatoria nazionale. Questo vuol dire che l'accesso programmato rimane, ma cambiando volto.
Università, quali sono le facoltà senza test d’ingresso o con accesso predisposto dai singoli atenei?
Altre facoltà non prevedono test d’ingresso obbligatorio. Tuttavia, la maggior parte delle facoltà organizzano test non vincolanti per valutare le competenze degli studenti. Se un candidato non supera questo test, potrebbe ricevere un debito formativo in una specifica materia, che dovrà recuperare durante l'anno accademico. Ma in ogni caso, anche se la prova di ammissione non dovesse andare per il meglio, non è prevista l’esclusione: le porte rimarranno aperte.
Facoltà come Scienze Politiche, Sociologia, Lettere, Filosofia e Comunicazione spesso rientrano in questa categoria. Alcuni corsi come Economia, Farmacia, Chimica, Biotecnologie e Biologia possono essere a numero chiuso in alcune università, mentre altre università li propongono come corsi a numero aperto.
Molti atenei, tanto a numero aperto quanto a numero chiuso, si affidano al CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Accesso) per organizzare i test d'ingresso. Il CISIA offre una varietà di test, tra cui il TOLC (Test Online CISIA), che permette agli studenti di accedere a diverse facoltà partecipanti. È possibile prepararsi utilizzando i materiali di studio e le simulazioni online offerte dal consorzio.
Test d’ingresso universitari: come prepararsi?
La preparazione per affrontare i test d'ingresso universitari richiede un approccio ben strutturato, che combina risorse didattiche efficaci e tecniche di studio mirate. Di seguito, un elenco di alcune risorse che possono fare la differenza nel superare con successo i test.
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Libri di testo specifici per ogni materia oggetto del test.
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Corsi di preparazione offerti da scuole private o piattaforme online.
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Siti web e applicazioni mobili con simulazioni di test e quiz interattivi.
Ma gli strumenti non sono tutto. Ancora più importante è la strategia:
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Pianificazione dello studio
Una buona pianificazione dello studio è essenziale per prepararsi in modo efficace. Crea un calendario che copra tutte le materie, assegnando più tempo agli argomenti più complessi. È importante stabilire obiettivi giornalieri e settimanali per mantenere la motivazione e monitorare i progressi. Non dimenticare di includere pause regolari per evitare il sovraccarico mentale. -
Simulazioni
Le simulazioni sono fondamentali per abituarsi al formato del test e alla gestione del tempo. Esegui simulazioni a intervalli regolari, rispettando i tempi previsti dall'esame ufficiale. Questo ti aiuterà a identificare le aree che richiedono ulteriore studio e a ridurre l'ansia legata all'esame. -
Gruppi di studio
Studiare in gruppo può offrire diversi vantaggi, come il confronto di idee e il supporto reciproco. Nei gruppi di studio, puoi spiegare i concetti ad altri, rafforzando la tua comprensione. Inoltre, discutere di argomenti complessi con i compagni può aiutarti a vedere le cose da una prospettiva diversa e a risolvere dubbi.
Università telematiche: accesso e peculiarità
Un’altra possibilità è quella delle università telematiche. Queste offrono corsi di laurea ad accesso libero, senza l'obbligo di sostenere un test d'ingresso. Si tratta, in molti casi, di una valida alternativa per chi cerca maggiore flessibilità negli studi. L'iscrizione avviene online e gli studenti possono seguire le lezioni e sostenere gli esami completamente a distanza.
Vantaggi e svantaggi delle facoltà a numero aperto e a numero programmato
Entrambi i modelli di accesso hanno punti di forza e criticità, da valutare attentamente in base al proprio profilo.
Le facoltà a numero aperto hanno il vantaggio di non escludere nessuno: lo studente può iscriversi liberamente e iniziare il percorso accademico senza la pressione del test. Tuttavia, l’elevato numero di iscritti può comportare classi affollate, meno interazione con i docenti e servizi meno efficienti, almeno nei primi anni.
Le facoltà a numero programmato, invece, offrono ambienti più controllati e spesso una didattica di qualità più alta, grazie al minor numero di studenti. Il rovescio della medaglia è la competizione all’ingresso: prepararsi al test richiede impegno, costanza e – talvolta – investimenti in corsi privati.
Come funziona l’accesso programmato all’università?
Il sistema di accesso programmato per le università italiane è regolato dalla legge n. 264 del 1999 e si applica ai corsi di laurea con limitazioni imposte a livello nazionale o locale.
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Accesso programmato nazionale: il Ministero dell’Università e della Ricerca stabilisce il numero di posti disponibili a livello nazionale e organizza test identici per tutti gli atenei. I candidati si posizionano in una graduatoria unica e nazionale , e in base al punteggio possono scegliere in quale sede iscriversi, tra quelle indicate in fase di domanda.
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Accesso programmato locale: ogni ateneo definisce in autonomia il numero di posti disponibili e organizza un proprio test d’ingresso. È quindi possibile partecipare a più test in diverse città e scegliere la sede preferita in base agli esiti.
In entrambi i casi, è fondamentale seguire con attenzione le scadenze e i bandi ufficiali pubblicati dalle università e dal Ministero.
È possibile cambiare da una facoltà a numero aperto a una a numero chiuso?
Sì, è possibile passare da una facoltà a numero aperto a una ad accesso programmato, ma non automaticamente. Il cambio di facoltà verso un corso a numero chiuso richiede comunque il superamento del test di ammissione ufficiale, secondo le modalità previste dal bando.
In pratica, anche se sei già iscritto a un’università, per accedere a un corso ad accesso programmato dovrai:
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Partecipare al test d’ingresso (nazionale o locale, a seconda del corso scelto).
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Rientrare nella graduatoria utile.
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In caso di esito positivo, presentare la richiesta di passaggio o immatricolazione presso il nuovo corso.
Alcune università prevedono anche il riconoscimento dei crediti formativi (CFU) già acquisiti nella prima facoltà, ma non è garantito in tutti i casi: dipende dalla compatibilità dei piani di studio.