
I corsi di laurea non sono tutti uguali, anzi. Avere un’occupazione stabile e soprattutto ben retribuita è la leva che ci spinge ad affrontare anni e anni di fatiche universitarie. La scelta però è spesso affidata al caso e in genere, purtroppo, non sempre tiene conto della difficile situazione del mercato del lavoro italiano.
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Le lauree migliori per trovare lavoro
In Italia, dunque, quali sono le facoltà migliori dal punto di vista della ricerca di un impiego? Non andiamo troppo lontani dal vero nel dire che quasi sempre le lauree scientifiche portano a risultati migliori di quelle umanistiche. Sia in base ai dati di Unioncamere sia a quelli di Almalaurea, al primo posto in assoluto c’è Statistica, con un fabbisogno annuo di 7.000 addetti, pari a un tasso medio del 5% sull'offerta totale di lavoro. Vincente pure la specializzazione in Ingegneria. Bene anche i laureati in Economia: nei prossimi cinque anni ci sarà molta richiesta sia per quelli specializzati nel settore finanziario sia per quelli che hanno scelto il ramo assicurativo. Discrete le performance per i laureati in Lingue, in particolare per cinese e russo. Buone prospettive anche per chi frequenta Medicina e per le Professioni sanitarie.
Lauree per trovare lavoro: le peggiori
Qual è, invece il rovescio della medaglia? Male (ma non troppo) umanisti e letterati: i tassi di occupazione in quest’area rimangono tutto sommato positivi, compresi tra il 75 e l’80% a cinque anni dal titolo. E nel prossimo quinquennio si stima che ci saranno, proprio in questi settori, quasi 50mila assunzioni. In fondo alla classifica troviamo Agraria. Male anche il gruppo Geo-Biologico: il fabbisogno per le figure specializzate in questi ambiti si aggira, infatti, attorno alle 23.700 unità, pari ad appena lo 0,53% dell’offerta. In crisi anche Architetti e Avvocati, che sono in sovrannumero rispetto alle richieste del mercato e che hanno stipendi sempre più bassi.