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Quale facoltà scegliere per lavorare?
L’Italia sembra essersi lasciata alle spalle la crisi economica. E’ quanto emerge dai dati Istat che per i prossimi due anni prevedono una forte ripresa dell’economia e una decisa ripartenza del mercato del lavoro.
Sono previste quindi numerose nuove assunzioni di giovani laureati, soprattutto nell’industria manifatturiera, metalmeccanica ed elettronica. Ma quali saranno le lauree più richieste? The Italian Times fa chiarezza sulle statistiche, vediamole insieme.

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Più lavoro nei prossimi anni

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica nel biennio 2021-2022 il PIL (Prodotto Interno Lordo, che rappresenta il valore dei prodotti e servizi realizzati all'interno di uno stato in un determinato arco di tempo) dovrebbe avere un notevole aumento: +4,7% nell’anno in corso e +4,4% durante il prossimo anno. In termini di occupazione ciò significherebbe anche un aumento di Ula (Unità di Lavoro) del +4,5% nel 2021 e +4,1% nel 2022. Secondo il bollettino mensile di Unioncamere e Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) solo nel mese di giugno le offerte di assunzione da parte delle imprese sono state 560.000! Nei prossimi 5 anni quindi il fabbisogno di laureati sarà pari a 1,2 milioni di unità, con un ritmo di non meno di 228-239 mila l’anno.

Quali sono le lauree più richieste

Il notevole incremento dell’occupazione coinvolgerà sia il settore privato (con il 61-62% delle assunzioni) sia quello pubblico (38-39%). E’ sempre la ricerca di Unioncamere e Anpal a rivelarci quali saranno i laureati più richiesti. Ai primi posti si piazzano quelli dell’area economico-statistica, di cui si stima una domanda media compresa tra le 36 e le 40mila unità l’anno, e quelli dell’area giuridico e politico-sociale, la cui richiesta dovrebbe aggirarsi sulle 39mila unità l’anno. Subito dopi si piazzano le lauree in medicina e infermieristica (33-35mila laureati) e ingegneria (31-35), con figure altamente specializzate quali Data Engineer, Cybersecurity Specialist e Cloud Developer. Seguono le aree della formazione (25mila), lettere, arte e architettura (13mila), traduzione e interpretariato (9mila), matematica e fisica (8.400/8.800), psicologia (6.400/6.900), biotecnologie (5.700/5.900), chimica e farmacia (4.100/4.600) e agroalimentare (3.000).