
Ci sono lauree che più di altre assicurano un’alta percentuale di occupazione entro pochi anni dal conseguimento del titolo. Sono principalmente tutte quelle che hanno a che fare con le discipline STEM (Scienze, Technology, Engineering, Mathematics). Parliamo di un tasso di occupazione di oltre il 90% dei laureati nel quinquennio seguente alla laurea. E questo nonostante la pandemia e i disagi che ha comportato, come la sospensione delle lezioni in presenza e la non trascurabile impossibilità di cercarlo proprio il lavoro. Nonostante tutto, il mondo è andato avanti.
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I dati di Almalaurea
Il rapporto 2023 di AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario che raccoglie i dati di oltre il 90% dei nuovi laureati, indica che le cose non sono andate affatto male: dai dati del 2022, rispetto agli anni precedenti, si evince che la regolarità degli studi aumenta e ci si laurea prima (in media a 25.6 anni). Ad una più maggiore regolarità del percorso di studi si unisce anche una media in crescita (104/110). Stabile la soddisfazione per il percorso di studi svolto, il 90,5% dei laureati valuta positivamente la facoltà dove ha studiato.
Quali lauree danno più possibilità nel mondo del lavoro
Tra le lauree che trovano più riscontro nel mondo del lavoro ci sono quelle in ingegneria industriale e dell’informazione, informatica e tecnologie ICT, architettura e ingegneria civile. Così come anche tutte le lauree inerenti al settore medico-sanitario. E sono proprio questi percorsi a garantire un lauto stipendio una volta entrati nel mondo del lavoro. Basti pensare che un laureato in informatica e tecnologie ICT percepisce fino a 2.041 euro al mese, mentre i dottori in ingegneria industriale e dell'informazione possono arrivare a guadagnare fino a 2.003 euro. Anche i laureati del settore economico e sanitario non possono lamentarsi, percependo uno stipendio superiore ai 1.700 euro.