Susanna Galli
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Cosa fare dopo laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche
La laurea di primo livello di questa facoltà è già un bel traguardo. Chi l’ha conseguita può comunque ottenere posti di lavoro nel pubblico impiego o in società private. E con la recente approvazione del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia” (PNRR), secondo il progetto del Recovery Plan, chi vuole conseguire questa laurea non dovrà più sostenere l’esame di stato.
Diventa quindi più semplice entrare nel mondo del lavoro. Resta invariato invece il fatto che solo frequentando i corsi della laurea magistrale si consegue il titolo di psicologo. Se è quello a cui aspirate dovete quindi prolungare gli studi per altri due anni.

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L'eliminazione dell'esame di stato per questa facoltà - al pari delle facoltà di medicina, odontoiatria, veterinaria e farmacia - facilita non solo il conseguimento della laurea ma consente di ottenere un lavoro in tempi più brevi. Per concludere il percorso di studi sembra che basterà il tirocinio e una prova orale (ma la regola può essere diversa a seconda dell’università frequentata). Ma cosa si può fare dopo il triennio? Conseguito il titolo di “Dottore in tecniche psicologiche” ci si può iscrivere all’albo B. Questo consente di trovare occupazione in enti pubblici o società private, svolgendo servizi diretti alla salute, magari sotto la supervisione degli iscritti all’albo A (psicologi). Oppure lavorare alle risorse umane o nei servizi per l’impiego, occuparsi di reinserimento, lavorando magari in sinergia con gli assistenti sociali. E ancora: lavorare nella ricerca o nella sanità pubblica o privata. Alle stesse posizioni si può accedere anche dopo un master di alta formazione, di stampo pratico, orientato al mondo del lavoro.

Per fare lo psicologo

Chi invece dopo il triennio non ha le idee chiare sul da farsi o semplicemente vuole continuare il proprio percorso di studi potrà iscriversi ad un corso di laurea magistrale che, dopo altri due anni, consente di iscriversi all’albo A. Anche in questo caso si può, dopo un tirocinio, praticare la professione senza sostenere l’esame di stato. Si può scegliere di occuparsi di: Psicologia del lavoro e delle Organizzazioni, per la gestione delle relazioni interpersonali; Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, che opera in contesti educativi con bambini e adolescenti; Psicologia cognitiva applicata, che studia i processi cognitivi e analizza i disagi psichici e monitora i funzionamenti biologici; Psicologia sociale, economica e delle decisioni, che studia le organizzazioni e le collettività; Psicologia giuridica, forense e criminologica, che fornisce valutazioni in ambito giuridico e vi porta a lavorare insieme ad un avvocato o un Pubblico Ministero; Neuroscienze cognitive, la branca che studia il funzionamento della mente umana in relazione alle strutture del cervello. Quest’ultima vi consente di lavorare negli ospedali o nei centri di recupero.

Se avete una passione per la clinica

Con la laurea di livello superiore potete iscrivervi ad un master o a un dottorato di ricerca. Ma se avete intrapreso questo percorso di studi per diventare psicoterapeuta dovrete andare ancora oltre, iscrivendovi ad una scuola di specializzazione della durata di 4 anni. Solo così potrete occuparvi di psicologia clinica, facendo quindi intervento, diagnosi e riabilitazione, sia di singoli individui che di persone che affrontano i loro problemi in terapie di gruppo.
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