Susanna Galli
Autore
8 min lettura
Studentessa di Psicologia

La laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche è il primo livello di formazione universitaria per diventare psicologi e fornisce le basi per muovere i primi passi nel mondo del lavoro come “Dottore in tecniche psicologiche”, senza dover necessariamente passare per l’esame di Stato.

Se, invece, si vuole ottenere il titolo di psicologo, è  necessario iscriversi alla magistrale di Psicologia e studiare per altri due anni.

Indice

  1. Fermarsi a tre anni
  2. Quali sono le competenze richieste per lavorare dopo la triennale?
  3. Master dopo la laurea triennale: opportunità e orientamento pratico
  4. Lavorare all’estero dopo la laurea triennale: consigli utili
  5. Cosa fare per diventare psicologo?
    1. Come si diventa psicologo clinico, psicoterapeuta o neuropsicologo
  6. Quanto si guadagna con la triennale e con la magistrale?

Fermarsi a tre anni

L'eliminazione dell'esame di Stato per questa facoltà - al pari delle facoltà di medicina, odontoiatria, veterinaria e farmacia - facilita non solo il conseguimento della laurea ma consente di ottenere un lavoro in tempi più brevi. Per concludere il percorso di studi sembra che basterà il tirocinio e una prova orale (ma la regola può essere diversa a seconda dell’università frequentata).

Ma cosa si può fare dopo il triennio? Conseguito il titolo di “Dottore in tecniche psicologiche” ci si può iscrivere all’albo B. Questo consente di trovare occupazione in enti pubblici o società private, svolgendo servizi diretti alla salute, magari sotto la supervisione degli iscritti all’albo A (psicologi).

Oppure lavorare alle risorse umane o nei servizi per l’impiego, occuparsi di reinserimento, lavorando magari in sinergia con gli assistenti sociali. E ancora: lavorare nella ricerca o nella sanità pubblica o privata. Alle stesse posizioni si può accedere anche dopo un master di alta formazione, di stampo pratico, orientato al mondo del lavoro.

Quali sono le competenze richieste per lavorare dopo la triennale?

Chi decide di fermarsi alla laurea triennale dovrà valorizzare al massimo le competenze acquisite. Le più richieste nel mondo del lavoro sono:

  • Competenze relazionali e comunicative, fondamentali per lavorare in contesti socio-educativi o nelle risorse umane;
  • Capacità di osservazione e analisi del comportamento umano;
  • Conoscenze di base in psicometria e ricerca, utili per ruoli di supporto in ambito accademico o sanitario;
  • Familiarità con strumenti di valutazione psicologica non clinici.
  • È inoltre importante sviluppare competenze trasversali, come la capacità di lavorare in team multidisciplinari, la gestione del tempo e la flessibilità operativa.

Master dopo la laurea triennale: opportunità e orientamento pratico

Dopo la laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche, molti studenti scelgono di specializzarsi ulteriormente con un master di primo livello. Questa opzione è particolarmente indicata per chi desidera entrare subito nel mondo del lavoro, soprattutto in ambiti come risorse umane, educazione, riabilitazione psicosociale, o servizi alla persona. I master offrono un approccio pratico, focalizzato su competenze operative, tirocini e collegamenti diretti con il mercato del lavoro.

Sebbene non abilitino alla professione di psicologo (per la quale è necessaria la magistrale), possono comunque rappresentare un buon trampolino per chi vuole lavorare in ruoli di supporto psicologico non clinico o in settori affini alla psicologia.

Lavorare all’estero dopo la laurea triennale: consigli utili

Chi vuole lavorare all’estero con la laurea triennale deve fare attenzione alle differenze normative tra i Paesi. In molte nazioni europee e anglosassoni, la triennale italiana non è considerata sufficiente per accedere alla professione psicologica.
Tuttavia, è possibile cercare stage, tirocini o ruoli para-professionali in ambiti educativi, sociali o aziendali. È fondamentale:

  • Avere una buona conoscenza della lingua del Paese in cui si vuole lavorare;
  • Informarsi presso le autorità locali o associazioni psicologiche per conoscere i requisiti specifici;
  • Considerare la possibilità di proseguire gli studi all’estero, magari accedendo a una laurea magistrale o a un master locale.

Cosa fare per diventare psicologo?

Chi invece dopo il triennio non ha le idee chiare sul da farsi o semplicemente vuole continuare il proprio percorso di studi potrà iscriversi ad un corso di laurea magistrale che, dopo altri due anni, consente di iscriversi all’albo A. Anche in questo caso si può, dopo un tirocinio, praticare la professione senza sostenere l’esame di Stato.

Si può scegliere di occuparsi di: Psicologia del lavoro e delle Organizzazioni, per la gestione delle relazioni interpersonali; Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, che opera in contesti educativi con bambini e adolescenti; Psicologia cognitiva applicata, che studia i processi cognitivi e analizza i disagi psichici e monitora i funzionamenti biologici; Psicologia sociale, economica e delle decisioni, che studia le organizzazioni e le collettività; Psicologia giuridica, forense e criminologica, che fornisce valutazioni in ambito giuridico e vi porta a lavorare insieme ad un avvocato o un Pubblico Ministero; Neuroscienze cognitive, la branca che studia il funzionamento della mente umana in relazione alle strutture del cervello. Quest’ultima vi consente di lavorare negli ospedali o nei centri di recupero.

Come si diventa psicologo clinico, psicoterapeuta o neuropsicologo

In particolare, chi aspira a diventare psicologo clinico, psicoterapeuta o neuropsicologo deve necessariamente proseguire gli studi oltre la triennale e intraprendere ulteriori percorsi, che includono specializzazione e abilitazione:

  • Lo psicologo clinico deve completare la laurea magistrale, il tirocinio professionalizzante e iscriversi all’albo A;
  • Lo psicoterapeuta deve frequentare una scuola di specializzazione quadriennale, a cui si accede solo dopo la magistrale;
  • Il neuropsicologo segue in genere un percorso magistrale in Neuroscienze cognitive o in Neuropsicologia, per poi iscriversi all’albo ed eventualmente frequentare una scuola di specializzazione in neuropsicologia.

La laurea triennale, pur non abilitando direttamente a queste professioni, rappresenta la base necessaria per accedervi.

Quanto si guadagna con la triennale e con la magistrale?

Lo stipendio medio per chi ha solo la laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche varia molto in base al settore e alla posizione, ma spesso si colloca intorno ai 1.000-1.300 euro netti al mese per impieghi entry-level nel sociale o nelle risorse umane.

Chi invece completa la laurea magistrale e accede all’albo A, può ambire a ruoli da psicologo con compensi che vanno dai 1.400 ai 2.000 euro netti al mese per attività strutturate, anche in libera professione. In ambito privato e con esperienza, le cifre possono salire. Inoltre, gli psicoterapeuti o neuropsicologi specializzati possono raggiungere guadagni ben più elevati, in particolare con attività in studio privato o in contesti clinici di alto livello.

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