
Spesso la scelta del percorso di laurea da intraprendere non è influenzata solo dalle proprie passioni e attitudini, ma anche dagli sbocchi lavorativi offerti una volta concluso il percorso di studi. A tal proposito, le lauree di indirizzo scientifico sono tra quelle che attualmente offrono maggiori possibilità di impiego in diversi ruoli professionali.
Tra queste, una forse sottovalutata per le opportunità lavorative è quella in Farmacia che non si limita certo alla tradizionale posizione di farmacista nella relativa attività commerciale, ma può offrire possibilità diverse in altri ambiti professionali.
Vediamo allora quali sono i principali ambiti lavorativi a cui la laurea in Farmacia dà accesso.
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L’iter per diventare Farmacista
Il primo immediato sbocco lavorativo di chi consegue la laurea in Farmacia riguarda ovviamente la professione di farmacista. Per ricoprire questa figura professionale, si devono rispettare una serie di tappe. Prima fra tutte, il tirocinio. Se in origine occorreva aver conseguito la laurea per poter intraprendere un percorso da tirocinante, il Decreto 651 del 5 luglio 2022 ha cambiato le carte in tavola per quanto riguarda l'abilitazione alla professione di farmacista. Adesso, per accedere al tirocinio, lo studente deve aver acquisito almeno 160 CFU ed essere iscritto almeno al 4° anno del corso di laurea. Inoltre, deve aver superato due esami caratterizzanti, di cui uno di Chimica farmaceutica (SSD CHIM/08) e uno di Farmacologia (SSD BIO/14), frequentato uno dei corsi di Tecnologia farmaceutica (SSD CHIM/09) e aver acquisito la disponibilità allo svolgimento dell’attività formativa da parte del responsabile della farmacia ospitante, nonché del tutor professionale e del tutor accademico.Una rimodulazione che riflette lo spirito con cui il MUR, all'epoca guidato da Maria Cristina Messa, intervenne; e cioè semplificare l'accesso alla professione e, di riflesso, al mondo del lavoro. Il tirocinio deve svolgersi per non più di 40 ore a settimana, per un totale di 900 ore, di cui almeno 450 presso una farmacia aperta al pubblico. Anche l'esame di Stato, un tempo composto addirittura da cinque prove (una prova scritta, tre prove pratiche e una prova orale), ha subito un restyling. Ad oggi, l’esame finale per il conseguimento della laurea magistrale (e dell'abilitazione all'esercizio della professione) passa per lo svolgimento di una prova pratica valutativa che precede la discussione della tesi di laurea. Tale prova ha lo scopo di verificare le competenze professionali acquisite con il tirocinio interno ai corsi di studio e di accertare il livello di preparazione tecnica del candidato per l’abilitazione all’esercizio della professione. Dopo aver superato la prova, il candidato potrà quindi iscriversi all’Albo dei farmacisti ed essere così abilitato ad esercitare la professione.
Il lavoro del farmacista nel settore privato
Accanto alle strutture sanitarie pubbliche, il profilo del farmacista può trovare impiego anche nel settore privato in industrie farmaceutiche e in laboratori di analisi. In questo caso però non è possibile tracciare l’iter delle competenze e dei requisiti richiesti per ricoprire tali ruoli, poiché è la singola azienda privata a stabilire i criteri per l’assunzione.
Opportunità nel settore del Marketing e dell’Informazione scientifica
Il farmacista può essere impiegato anche nel settore del Marketing e nella comunicazione scientifica di ambito farmaceutico. Tale figura è richiesta infatti nel Marketing farmaceutico con il compito di raccogliere informazioni ed effettuare analisi di mercato e parallelamente anche di predisporre strategie e di programmare obiettivi utili all’incremento dell’azienda presso cui si lavora.Inoltre, la figura del farmacista è essenziale anche nella divulgazione e nella corretta informazione scientifica, sia nel settore privato sia nel settore pubblico, per tutto quel che riguarda chiarimenti su medicinali e su presidi medico chirurgici.