
L'auspicio è ovviamente quello della cessazione delle ostilità, anche se gli umori del popolo ucraino, già fortemente provato, lasciano pensare l'esatto contrario. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Fabio Pansera, un videomaker italiano residente in Ucraina, dove si trova ancora adesso.
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Coprifuoco alle 22, luci spente e carenza di beni primari: la situazione in Ucraina
Una scelta di vita, quella di Fabio, presa per amore. Sua moglie è infatti ucraina e i due vivono insieme vicino la città di Leopoli. E chi meglio di lui avrebbe potuto fornirci una panoramica di ciò che sta accadendo nell'est Europa? La situazione è, come noto, particolarmente critica e Fabio non lo nasconde: “Ci sono controlli da parte di militari russi in molte città. All'inizio del conflitto abbiamo cercato di ritirare quanto più contante possibile e fatto il pieno di carburante. Ci siamo poi spostati in un luogo più sicuro e attualmente lavoriamo da remoto come possibile”.Ma il protrarsi del conflitto costringe inevitabilmente molti a vivere “alla giornata”. “Principalmente durante la giornata ci occupiamo dei vari restock: acqua, legna e beni di prima necessità. Tra poco finiranno le ultime scorte di cibo, già difficilmente reperibile” rivela Fabio con aria rassegnata. L'impressione che dà il giovane videomaker è quella di essersi già abituato ad un contesto nel quale vige l'incertezza: “Posto che io non rischio nulla in confronto a chi si trova a Kiev. Come in tutte le cose, ci si abitua perché è la tua soglia di normalità a cambiare”. Ecco quindi che il coprifuoco alle 22 (in alcune zone addirittura alle 17) così come lo spegnimento di tutte le luci delle abitazioni, diventano elementi costantemente presenti nella vita quotidiana delle persone.
Internet down e comunicazioni fuori controllo: l'isolamento del popolo ucraino
Non solo, una delle costanti nella vita di chi vive in territori di guerra è la sensazione di essere tagliati fuori, di rimanere isolati. Ed effettivamente è ciò che sta accadendo in Ucraina in questo momento. Fabio ci racconta infatti come la popolazione normale venga tagliata fuori dalle comunicazioni: “L'unico canale di informazione valido qui è Telegram, in pochi usano Whatsapp”. Il Governo, con tutte le attenuanti del caso, lascia trapelare ben poco e quasi sempre si tratta di video-testimonianze che, citando Fabio, “fanno spezzare il cuore”.Inoltre, l'ultimo baluardo della comunicazione, vale a dire la connessione internet, è stato ridotto in molte zone per impedire ai soldati russi di orientarsi all'interno del Paese e di intercettare ogni eventuale informazione. Con conseguente preoccupazione da parte della popolazione: “Il Ministro della Difesa ci ha avvertito del fatto che non esistono sistemi alternativi ad internet. Ecco perché il nostro Ministro della digitalizzazione ha chiesto aiuto ad Elon Musk, che ha immediatamente mandato i satelliti Starlink sull'Ucraina”.