
La lotta al Covid-19 non è ancora finita, soprattutto in Italia, per questo scienziati, medici ed esperti stanno cercando di percorrere ogni strada possibile per contrastare la pandemia mondiale. Un nuovo strumento che da poco si è aggiunto a questa lotta è il tampone fai da te: molto se ne è parlato, soprattutto nelle ultime ore.
Ecco perché noi di Skuola.net vogliamo fare il punto su questo nuovo dispositivo medico: cos’è? Come funziona? Quando arriva? Scopriamolo insieme.
- Leggi anche:
- Orientamenti 2020, più 150 mila contatti in tre giorni: l'orientamento continua
- C'è chi dorme o chi va in moto durante la videolezione: il profilo che raccoglie il peggio della Dad su TikTok
- Didattica a distanza: situazione problematica per 117mila studenti con disabilità
- Il Collegio 5, quarta puntata: quando va in onda, come vederla e anticipazioni
Tampone fai da te: in arrivo in Veneto
A partire da ieri, lunedì 16 novembre 2020, come annunciato dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sono arrivati proprio nella sua regione cinquemila test fai da te per iniziare la sperimentazione di questi nuovi dispositivi di monitoraggio del virus che dovrebbero quindi essere più accessibili a tutti per snellire così l’altissimo numero di persone che ogni giorno si rivolgono alle Asl e alle postazioni dove vengono effettuati tamponi molecolari o rapidi.
Come funzionano i test fai dai te per il Covid-19?
Il direttore generale dell’Oms, Ranieri Guerra, è stato ospite alla trasmissione a Otto e mezzo su La7 e in quell’occasione ha definito questi nuovi tamponi “simili ad un test di gravidanza, i primi kit in auto somministrazione monouso saranno in farmacia”. Ma quindi come funzioneranno? A spiegarlo è Roberto Rigoli, direttore dell’unità di Microbiologia e virologia di Treviso, che al Corriere.it ha dichiarato: “Si tratta di un tampone delle fosse nasali - spiega - da mettere poi nel contenitore del reagente. La sperimentazione avverrà in doppio: ogni test fai da te sarà validato da un tampone molecolare. Per ampliare la sperimentazione stiamo valutando di lavorare con molte delle microbiologie venete, quattro o cinque, per avere un numero elevato di test e più centri coinvolti. Parametri, questi, che aumentano notevolmente l’affidabilità della sperimentazione che, poi, sarà presentata all’Iss per la validazione”.