
Il green pass sui luoghi di lavoro - pubblici e privati - in Italia sarà obbligatorio a partire da venerdì 15 ottobre. Un decisione tra le più nette presa dal nostro governo e che sta mettendo in subbuglio dipendenti e sindacati. Ma come hanno deciso di organizzarsi gli altri paese europei e non solo?
C'è chi già da tempo ha istituito l'obbligo vaccinale per tutti i cittadini e chi, invece, ha deciso di lasciare totale libertà di scelta su luoghi di lavoro, esclusi quelli sanitari e sensibili.
-
Leggi anche:
- Sciopero scuola contro il Green Pass dal 15 ottobre 2021? Cosa sappiamo finora
- Studenti, a scuola non c'è obbligo di Green Pass. Ma per il PCTO in azienda sì: è polemica
- Università, studenti contro Green Pass a Palermo, la lettera ai docenti: "Una certificazione discriminante"
Green pass obbligatorio sul posto di lavoro: come funzione in UE
La situazione più simile a quella italiana è vissuta in Grecia dove esiste l'obbligo vaccinale per i dipendenti della sanità. Per tutti gli altri lavoratori di servizi pubblici e privati è richiesto, se non vaccinati, il risultato di un tampone negativo a settimana, pagato a proprie spese.
Regole simili anche in Francia dove la certificazione verde è richiesta ma solo per i dipendenti di ristoranti, cinema, musei, centri commerciali, palestre e trasporti a lunga percorrenza.
Diverso il caso in Germania, Spagna, Olanda, Belgio, Danimarca e Regno Unito, paesi in cui non è prevista la richiesta di green pass in ambito lavorativo. In particolare, l'acquisizione di informazioni relative allo stato di salute del dipendente sono limitate a particolari motivi di sicurezza.
Altro caso è l'Austria dove il lavoratore potrà scegliere se esibire la certificazione di avvenuta vaccinazione, un tampone negativo o usare soltanto la mascherina.
Obbligo di vaccinazione e green pass nei paesi extra-UE
Regole ancora più stringenti negli stati fuori dall'Unione Europea, soprattutto in America settentrionale dove si spinge per attuare l'obbligo vaccinale esteso a tutti di lavoratori.
Partendo dagli Usa, i dipendenti pubblici sono obbligati a sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Caso diverso, invece, per i lavoratori di aziende private con più di 100 addetti che, se non vaccinati, potranno presentare al datore di lavoro un tampone negativo a settimana. Fermo restando la totale autonomia dei singoli stati e aziende che possono autonomamente decidere di attuare regole più stringenti. Come nel caso di alcuni colossi imprenditoriale quali McDonald's, United Airlines, Google e Microsoft che hanno scelto di istituire l'obbligo vaccinale per tutti i dipendenti, pena la possibilità di licenziamento.
Puntando verso il nord, in Canada, a partire dal 30 ottobre, sarà obbligatorio vaccinarsi se dipendenti federali, anche nel caso di smartworking. Chi non rispetterà la regola scatterà immediatamente il congedo non retribuito. Inoltre, è fatto obbligo di vaccinazione anche per tutti i passeggeri, sopra i 12 anni, di treni, navi e aerei.
Spostandoci verso oriente, in Arabia Saudita a tutti i lavorati è richiesto il certificato di vaccinazione o la dimostrazione di essere guariti dal Covid, in caso contrario scatterà immediato il congedo non retribuito.
Obbligo vaccinale esteso a tutta la popolazione, lavoratrice e non, in Indonesia, Turkmenistan, Micronesia e Tagikistan.