
La vicenda risale a martedì, come fa sapere ‘TgCom24’. Lo stupro è avvenuto di fronte agli occhi del ragazzo, tenuto fermo dal branco e costretto ad assistere.
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Stupro di Catania: cosa è successo
Una vicenda terribile, di cui risulta difficile persino parlarne. La 13enne violentata ha trovato il coraggio e la forza di raccontare quello che è successo. Grazie a lei, le forze dell’ordine sono riuscite a identificare i due autori dello stupro e un complice, che l’ha tenuta ferma al momento della violenza. In merito agli altri ragazzi, la giovane avrebbe dichiarato di non averli visti in faccia e che quindi non vuole rischiare di accusare degli innocenti. Come riporta ‘TgCom24’, in tutto gli indagati sono sette, tutti di origine egiziana, giunti in Italia tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2023. Due di questi sono minorenni.I dettagli di quanto è successo rendono, per quanto possibile, ancora più drammatica la notizia. La 13enne avrebbe infatti tentato di dissuadere in ogni modo i suoi aggressori, che però non hanno desistito dal loro intento. “Vi imploro, vi supplico, non mi fate del male, lasciatemi andare…”, queste le parole da brividi della ragazzina. Lo stupro, compiuto da due dei ragazzi, è avvenuto di fronte allo sguardo impotente del fidanzato 17enne della vittima, costretto ad assistere.
Le indagini, nel frattempo, continuano. Attraverso l’esame del Dna è stato possibile identificare le tracce biologiche dei due ragazzi identificati e arrestati. A contribuire al riconoscimento degli altri membri del gruppo, oltre al ragazzo della vittima, anche uno dei sette giovani. Questo ha infatti parlato con un operatore della struttura in cui attualmente si trova agli arresti domiciliari: ha raccontato la sua versione dell’accaduto, rivelando altri dettagli importanti e sostenendo, però, di aver partecipato alla violenza soltanto come spettatore. “È sotto shock”, ha detto l'avvocato Angela Pennisi, rappresentante legale della comunità, come riportato da ‘TgCom24’. “Ha capito la gravità del gesto che ha commesso e l'importanza di collaborare con le forze dell'ordine”.