
Non chiamatela semplicemente influencer. Ludovica Pagani è molto di più di una ragazza con milioni di follower: è una DJ che suona nei club di tutto il mondo, è una conduttrice e producer, è una podcaster di successo, ma soprattutto è una studentessa universitaria con la testa ben salda sulle spalle. Con una laurea in Economia e un master in Giornalismo, oggi si sta prendendo anche la seconda laurea in Psicologia, non per lavoro, ma per crescita personale.
È stata ospite di Wannabe, il vodcast firmato Skuola.net che racconta le carriere e le vite dei protagonisti della cultura pop italiana. E, da vera generazione 2.0, non si fa problemi a parlare di ansia, di autostima, di amore e di ghosting, ma anche di studio matto e disperatissimo, di identità e autenticità.
Con Ludovica abbiamo scoperto che nella vita si può davvero essere tante cose, contemporaneamente. E che la cosa più importante è non rinunciare mai a sé stessi, come ha fatto lei: una bergamasca trapiantata a Roma che non smette mai di tornare a casa e di passare tempo con la sua famiglia, vacanze coi genitori inclusi.
Indice
- Suono, conduco, studio: non c’è una sola Ludovica, ce ne sono mille
- Casa Pagani: il salottino che ha cambiato tutto
- Mi sono iscritta a Psicologia per capire meglio il mondo. E me stessa
- Oggi mi scambiano per modella, ma da piccola mi ghostavano
- L’amore vero (senza red flag) e il diritto alla normalità
- Influencer sì, ma con un messaggio: no al culto del malessere
- Una morning routine tra kefir e podcast crime
- Sono rimasta quella bambina che aveva paura di perdere sua madre
- Gli altri episodi di Wannabe
Suono, conduco, studio: non c’è una sola Ludovica, ce ne sono mille
Se la incontrate oggi su un palco in consolle o davanti a una telecamera a presentare un evento, non fatevi ingannare: Ludovica Pagani è una professionista che si è costruita pezzo dopo pezzo.
La definizione del suo lavoro? Non esiste. O meglio, “dipende dai momenti della mia vita”, racconta. C’è il momento in cui suonare davanti a migliaia di persone le dà una scarica di adrenalina così forte da “farmi dimenticare l’ansia che ogni volta mi assale prima di salire in consolle”.
Ma c’è anche il lato riflessivo, quello che ama conversare, intervistare, condurre: “Mi piace tantissimo moderare panel, come ho fatto al FiDigital Sustainable Expo, su temi importanti come inclusione e sostenibilità”.
Fare solo una cosa? Impensabile. “Mi piace tutto quello che faccio. E non saprei mai mettere un ruolo prima dell’altro”.
Casa Pagani: il salottino che ha cambiato tutto
È con Casa Pagani che inizia la vera svolta. Un format nato su YouTube prima ancora dell’arrivo di TikTok, pensato per portare contenuti di qualità in uno spazio che sembrava davvero una casa. “In realtà era uno studio, perché all’epoca vivevo ancora dai miei genitori, nella bassa bergamasca. Ma ci tenevo a dargli un’anima, portavo oggetti miei, qualche cuscino, per renderlo familiare”.
Il format si evolve nel tempo: da semplici vlog a veri e propri podcast-intervista, con ospiti di primo piano, e uno stile personale, caldo, vicino. Un modo per ritagliarsi uno spazio autentico in un mondo spesso superficiale.
Mi sono iscritta a Psicologia per capire meglio il mondo. E me stessa
Nonostante il successo, Ludovica non ha mai smesso di studiare. Dopo la laurea in Economia e un master in Giornalismo, oggi frequenta la triennale di Psicologia e sogna la specialistica in relazioni di coppia. Perché? “Per anni ho avuto poca autostima. Da piccola ero timidina, un po’ insicura, e quella fragilità me la sono portata dietro anche da adulta”.
È stato proprio lo studio a darle una nuova consapevolezza. “Quando ho iniziato Psicologia ho capito che era la mia strada. Al liceo avevo già fatto la tesina sul lato oscuro della mente. I miei professori mi dicevano: ‘Sei portata per questo, iscriviti!’ E invece io testarda, ho scelto Economia”.
Alla fine, il destino ha vinto: “Oggi studio per arricchire me stessa, non per obbligo. È questo che vorrei dire ai ragazzi: l’intelligenza affascina, non è vero che basta avere successo sui social”.
Oggi mi scambiano per modella, ma da piccola mi ghostavano
Molti oggi la scambiano per una modella, in realtà Ludovica ammette "sono troppo bassa". Ma chiaramente questo non è un limite al suo successo attuale, mentre quando era adolscente le capitava spesso di essere ghostata. Tuttavia quando da grande ha spiccato il volo, ha poi ripagato con la stessa moneta le seu vecchie crush.
L’amore vero (senza red flag) e il diritto alla normalità
Tra un tour, un esame e una diretta, Ludovica rivendica con forza il suo bisogno di normalità. “Sono rimasta la stessa ragazza di sempre. Vado a fare l’aperitivo con le amiche, ballo in strada con il mio ragazzo, faccio le vacanze con i miei genitori”.
E anche l’amore oggi ha trovato un equilibrio nuovo, maturo: “È l’amore che mi spiega il senso di tutto, come la psicologia: è sano, vero, mi completa”.
Un legame importante anche simbolicamente, considerando che Ludovica è stata la prima DJ donna a suonare in Egitto. “Un paese che amo, dove però non è scontato per una donna fare certi mestieri. In quella serata ho sentito che potevo essere un’ispirazione”.
Influencer sì, ma con un messaggio: no al culto del malessere
A Ludovica non interessa essere un modello perfetto. Ma una cosa ci tiene a dirla: “Smettiamola di glorificare le relazioni tossiche”.
E ancora: “Vedo troppe ragazze attratte da persone che le fanno soffrire. Il dolore non è romantico, crea traumi che ti porti dietro per tutta la vita”.
Per lei, invece, l’amore è sacro. E va protetto, anche dalla sovraesposizione sui social: “Un conto è postare una foto al tramonto, un altro è trasformare tutto in contenuto. Una relazione non è pubblicità”.
Una morning routine tra kefir e podcast crime
Se la state immaginando tra selfie, brunch e serate esclusive, vi sbagliate di grosso. La sua morning routine? “Mi sveglio, caffè, colazione sana – kefir, frutta, avocado toast – e poi studio, palestra, cucino. Pranzo e cena li preparo sempre io”.
E mentre taglia le verdure? “Ascolto podcast crime. Non perché mi piacciano i delitti, ma perché voglio capire cosa spinge le persone a diventare cattive”.
La mente è sempre accesa. Il cuore pure.
Sono rimasta quella bambina che aveva paura di perdere sua madre
Alla fine, dietro Ludovica Pagani c’è ancora quella bambina dolce, affettuosa, con la faccia da bimba del filtro di Snapchat che usa come sfondo del cellulare. “Da piccola facevo il giro del tavolo a cena per dire a mia madre che non volevo perderla. E in fondo, sono ancora così. Attaccata ai miei affetti, ai miei genitori, al mio ragazzo, agli amici di sempre”.
Una dolcezza che non è debolezza, ma forza: quella di chi non si è mai snaturata per piacere agli altri. E continua a camminare – tra consolle, libri e microfoni – senza perdere la strada di casa.
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