
Tra le decine di Anime presenti nel catalogo Netflix, le opere di Hayao Miyazaki hanno appassionato migliaia di spettatori nel mondo.
Si tratta di opere che hanno fatto la storia del cinema di animazione incantando il pubblico di tutte le età e che con il passare degli anni hanno contribuito a sdoganare gli Anime giapponesi in tutto il mondo. Parliamo di capolavori dell'animazione come “La città incantata” o “Il Castello errante di Howl”: opere che hanno lasciato il segno nel cinema nipponico e non solo. Oggi vogliamo parlarvi di un'altra creatura del Maestro Miyazaki che, seppur meno famosa, è tra i prodotti di punta del regista del Sol Levante: il film dal titolo “Porco Rosso”.
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Il confronto con se stessi
I film di animazione di Miyazaki tendono verso un universo alternativo in cui immergersi completamente, ma che allo stesso tempo hanno una missione “educativa”: quella di accompagnare la crescita dei personaggi attraverso un percorso di crescita e confronto con se stessi e con altre realtà. E' quel che succede in “Porco Rosso”, dove la storia del protagonista, un aviatore – Marco Pagot - trasformato in un maiale da un sortilegio, si sviluppa nel periodo della seconda guerra mondiale: un contesto dove in molti hanno perso se stessi, invece di ritrovarsi.
Contrasto tra fantasia e realtà
Ciò che affascina delle pellicole di animazione come “Porco Rosso” è la fusione tra fantasia e realtà. Succede in tutti i film di Miyazaki, dove la componente fantastica è spesso la magia che si mischia con elementi reali, proprio come la guerra in “Porco Rosso”.
La metafora del maiale
L'uso delle figure retoriche è un tema caro al regista e ritorna anche in “Porco Rosso”.Infatti, il maiale qui è sinonimo di tutti i difetti dell'animo umano. La regressione alla forma animale simboleggia la vera identità degli esseri umani, ma solo alcuni fanno davvero i conti con il proprio IO: così come fa Marco Pagot.
Le dinamiche storico-politiche
La storia di Marco Pagot è ambientata nel corso della seconda guerra mondiale. L'aviatore, ormai rimasto l'unico del suo reggimento, deve fare i conti con i propri sensi di colpa. L'avvento dei regimi totalitari non fa che ingigantire le sensazioni negative del protagonista che, di fronte alle ingiustizie del nazifascismo, proprio non riesce a spiegarsi come il genere umano sia arrivato a quel punto. Lui però ha una sola certezza: ”Piuttosto che diventare un fascista meglio essere un maiale”.
Il tema del viaggio
In “Porco Rosso” torna frequente anche il tema del viaggio. Marco Pagot viaggia a bordo del suo idrovolante in giro per il mondo, alla ricerca di redenzione e con il desiderio di isolarsi da tutto il resto in nome della libertà. Il viaggio accompagna le riflessioni del protagonista e viceversa, in un'avventura ricca di colori.