5 buoni motivi per recuperare l'Attacco dei giganti su Netflix

Il catalogo anime di Netflix è pieno di piccoli capolavori che valgono sicuramente la pena di essere visti. Tra questi, l'Attacco dei giganti ha infatti lasciato un segno indelebile nell'immaginario collettivo degli amanti del genere.

Ispirato all'omonimo manga scritto e realizzato da Hajime Isayama, l'anime dell' “Attacco dei giganti” è capace sin da subito di catturare l'attenzione dello spettatore, grazie ad una trama fitta e contraddistinta da elementi narrativi mai banali. E, se non l'hai ancora visto, oggi ti daremo 5 buone ragioni per recuperarlo!

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Plot Twist come se piovesse

Se sei un amante dei colpi di scena, allora l' “Attacco dei giganti” è ciò che fa per te. Il finale di ogni puntata lascia lo spettatore in preda alla curiosità e al desiderio di sapere cosa accadrà ai protagonisti nel prossimo episodio. Merito, come detto, di una trama intricata che lascia a tratti col fiato sospeso e non lascia un attimo di respiro. Insomma, plot twist a volontà per una delle serie anime più riuscite degli ultimi dieci anni.

I temi affrontati

Sin dai primi episodi l'anime sembra trattare tematiche profonde e legate all'esistenza umana. Non mancano infatti riflessioni sulla natura umana e sulle ragioni che muovono gli uomini in generale. L'impossibilità per gli esseri umani di comprendersi a vicenda, motivo scatenante di guerre e conflitti. E a questo si lega anche uno dei temi maggiormente in risalto nella serie: la libertà. Cosa significa essere “liberi” in un mondo di odio e ingiustizie? Questa, in sostanza, è la riflessione che accompagna il protagonista nell'arco di tutta la serie.

Le animazioni e le colonne sonore

In generale, l' “Attacco dei giganti” è un prodotto estremamente godibile anche da un punto di vista audiovisivo. Con il passare delle stagioni poi si notano piccole migliore apportate dagli animatori, con un particolare exploit nell'ultimo arco in cui è stata utilizzata un tecnologia CGI. Inoltre, se gli elementi disegnativi sono decisamente apprezzabili, le colonne sonore sono davvero in sintonia con il succedersi degli eventi.

La caratterizzazione dei personaggi

Se c'è qualcosa che riesce davvero a tenere alta l'attenzione dello spettatore questa è la caratterizzazione dei personaggi. Non solo i protagonisti infatti, ma tutti i personaggi della serie vengono approfonditi con una rara accuratezza. Conosciamo il doloroso passato di molti di loro, le ragioni da cui vengono mossi e il loro ruolo nella trama. Infine, senza spoilerare nulla, possiamo affermare quasi con certezza che raramente si assiste ad un'evoluzione così profonda da parte del protagonista di uno shonen.

Lo shonen che si discosta dal genere

Non a caso, tra i tanti meriti, Hajime Isayama ha quello di aver creato un'opera unica nel suo genere. Non si tratta infatti del classico shonen d'azione, caratterizzato da duelli e prove impossibili. L' “Attacco dei giganti” punta decisamente più in alto. E lo fa con elementi narrativi che si discostano dal genere, come le riflessioni sul dolore e, più in generale, sulla psicologia umana. Insomma, per quasi tutta l'opera si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un prodotto destinato unicamente ad un pubblico adulto.