
Dopo Death Note e Full Metal Alchemist, anche Steins;Gate punta a lasciare il segno nell'immaginario collettivo. Lo fa con una trama intricata e caratterizzata da molti colpi di scena: elementi che hanno spinto molti a considerarlo tra i migliori anime di sempre. E oggi vi spiegheremo perché!
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Inizio col botto
L'anime è ambientato nel distretto di Akihabara a Tokyo. Okabe e l'amica Mayuri si stanno dirigendo al Palazzo della Radio per una conferenza, luogo in cui i due trovano una ragazza giacere in una pozza di sangue. Proprio quando invia un messaggio riguardo all'incidente al suo amico Daru, Okabe sperimenta uno strano fenomeno che fa sparire per un attimo tutte le persone intorno a lui, senza che nessuno si accorga di niente. Più tardi, dopo aver visto la ragazza – che giaceva a terra – essere stranamente viva e vegeta ed aver scoperto che il messaggio inviato ad Daru era arrivato una settimana prima di averlo inviato, Okabe si rende conto che qualcosa non va.Lo scienziato capisce ben presto che il "microonde telefonico", un forno a microonde connesso alla rete cellulare e comandabile a distanza da un telefonino, creato da lui e dall'amico Daru nel loro "laboratorio di gadget futuristici", è in realtà una macchina del tempo capace di inviare e-mail nel passato. Successivamente, il protagonista e i suoi amici scoprono che il CERN di Ginevra non è il centro di ricerca sulle particelle subatomiche che tutti credono, ma è in realtà un'organizzazione che sta facendo delle ricerche sui viaggi nel tempo da diversi anni ed è riuscito a mandare degli umani nel passato, anche se sembra che i soggetti siano stati poi ritrovati tutti morti.
I viaggi nel tempo
“Il tempo non è solo una linea che si sposta dal passato verso il futuro, è come un fiume composto da infiniti flussi che scorrono”. Questo, in buona sostanza, il tema che pervade l'intera opera. Il viaggio nel tempo acquista un ruolo primario nell'anime venendo trattato in maniera dettagliata e “verosimile”. Una concezione che si rifà alle moderne teorie quantistiche che vedrebbero una serie infinita di alternative spazio-temporali.
La linearità della narrazione
Nonostante la premessa, è probabilmente la struttura narrativa il maggior punto di forza di Steins;Gate. Il racconto è curato in ogni minimo dettaglio, e si divide nettamente in due metà: una prima parte dedicata all’introduzione dei misteri e alla caratterizzazione dei personaggi, la cui fondamentale importanza sarà evidente solo più avanti, quando tutti i nodi verranno al pettine. Nella seconda parte, invece, la storia decollerà, in quello che si può definire un unico lungo climax protratto per 12 episodi ricchi di colpi di scena e i momenti strappalacrime.
Il protagonista: lo scienziato e l'eterno bambino
Il protagonista Rintaro Okabe, come si suol dire, vale da solo il prezzo del biglietto. Come lui stesso ammette, somiglia ad uno scienziato pazzo. E in effetti è cosi: vive in un piccolo laboratorio dove passa intere giornate a studiare oggetti di dubbia utilità e farneticare circa diverse teorie complottiste. Non solo, anche se è un adulto, Okabe presenta i tratti di un adolescente: è egocentrico, affetto da manie di onnipotenza e si comporta come un teenager, cosa che lo fa apparire patetico agli occhi degli altri. Dall'altro lato della medaglia, lo scienziato ha una mente unica nel suo genere e alterna momenti di pazzia a momenti di assoluta serietà.
La cultura Pop giapponese
Steins;Gate è uno spaccato della cultura pop giapponese e lo si evince dagli altri personaggi che compaiono nel corso della serie. Come ad esempio Daru, un classico nerd (in giapponese otaku) esperto di informatica con un debole fin troppo marcato per le belle donne.C'è poi Ruka, una trap come direbbero in Giappone, cioè un ragazzo che interpreta un ruolo femminile. Infine, Kurisu è una ragazza appartenemente fredda e arrogante, che nasconde però un lato più dolce e profondo.