
Ancora oggi, a distanza di più di 20 anni, a molti sfugge il significato intrinseco dell'opera. All'apparenza infatti Evangelion potrebbe sembrare un anime incentrato sui mecha, ma bastano pochi episodi per capire di trovarsi davanti ad un'opera che ambisce a ben altro. Introspezione, riflessione sulla natura e origine umana, teorie freudiane sulla psicanalisi: queste le principali tematiche all'interno dell'opera. E se non l'avete ancora visto, oggi vi daremo 5 buone ragioni per recuperarlo!
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La trama: non adatta ai deboli di cuore
Quindici anni dopo un cataclisma che ha dimezzato la popolazione terrestre, il quattordicenne Shinji Ikari si trasferisce nella città-fortezza di Neo Tokyo-3, su richiesta del padre, il freddo e severo Gendo, direttore della Nerv, un’organizzazione paramilitare al lavoro su un progetto di difesa top secret. Di cosa si tratti, il ragazzino lo scoprirà a sue spese.Non appena arrivato in città infatti, Tokyo viene attaccata da una creatura aliena terrificante, denominata “Angelo”. Viene fuori che il progetto top secret altro non è che il “Progetto Eva”: l'obiettivo è quello di sconfiggere gli Angeli servendosi di un robot da combattimento, con sembianze umanoidi, l'Evangelion. E per pilotarlo sarà scelto proprio Shinji, unico in grado di salire a bordo della macchina. Sarà però solo il primo di una lunga serie di scontri, che porterà al limite il corpo, e soprattutto la mente del giovane Shinji.
Stream of consciousness
Gli Evangelion infatti non sono i classici robot cui ci hanno abituato i cartoni giapponesi degli anni '90. Oltre infatti a possedere una componente meccanica gli Eva dispongono di una struttura di base organica a tutti gli effetti. Ciò significa che possiedono occhi, epidermide, organi interni e unghie simili a quelle umane: caratteristiche che li rendono decisamente più simili ad un cyborg.Ma ciò che molti ignorano, tra cui gli scienziati che lo hanno ideato, è che l'unità Eva è dotata anche di emozioni proprie. Queste sono ben visibili nei momenti di connessione con il pilota che condivide emozioni e pensieri con la macchina, in una sorta di flusso di coscienza. Per questo lo sforzo psichico che ne deriva spinge molti dei piloti alla pazzia.
Religione ed esoterismo
Sono molti i riferimenti religiosi presenti nell'opera, ben visibili grazie all'utilizzo di elementi come simbolismi appartenenti alla religione cristiana in generale. Basti pensare che i due Angeli originali - da cui viene estratto il materiale genetico per produrre gli Evangelion - hanno il nome di “Adam” e “Lilith”. E a differenza di molte altre opere nipponiche, i riferimenti religiosi non sono lasciati al caso ma anzi diventano centrali nell'economia della trama.
Immedesimazione con i personaggi
I protagonisti della serie sono personaggi tormentati e, il più delle volte, traumatizzati da qualche episodio passato. Attraverso i loro occhi lo spettatore riesce a vivere le situazioni in maniera diretta, empatizzando con le emozioni del personaggio. Su tutti, sono le emozioni del giovane Shinji, tormentato dalla prematura scomparsa della madre e dal difficile rapporto con il padre che lo vede principalmente come un'arma, a scatenare sensazioni contrastanti in chi guarda. La totale assenza dei soliti tremi cui ci hanno abituato i giapponesi rende inoltre l'opera unica nel suo genere: dimenticatevi di amicizia, lealtà e amore; Evangelion è un tributo alla sofferenza della psiche umana.
Evangelion nella cultura Pop
L'impatto che il manga di Evangelion ha avuto in Giappone è di difficile comprensione per noi occidentali. I temi di Evangelion hanno influenzato generazioni di adolescenti e di adulti, hanno creato modi di dire ed hanno lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo. Per dare un'idea del fenomeno di cui stiamo parlando, basti pensare che nel 2007 il merchandise dell'opera ha registrato un business da oltre 6 miliardi di dollari, soltanto in Asia.Se a questo aggiungiamo che nell'anno del debutto del manga, le vendite legate ad Evangelion contribuirono ad alzare il PIL del Giappone del +1,2%, è facile capire come ci troviamo di fronte ad un'opera assoluta. Un'ulteriore prova di quanto detto è una foto risalente al 2011, in cui il Ministro per la ricostruzione giapponese portava una cravatta a tema Evangelion durante la conferenza stampa a seguito dello tsunami del 2011.