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di paolodifalco01
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simone biles

Lo stress, la pressione... Parole che noi studenti abbiamo imparato a conoscere da dietro i banchi di scuola, davanti a compiti ed esami, accompagnano anche i grandi campioni sportivi durante le competizioni dove bisogna dimostrare di essere all’altezza della propria fama.

E’ il caso delle Olimpiadi di Tokyo dove gli atleti oltre a dar prova delle loro capacità fisiche, devono anche dimostrare delle loro capacità mentali. Con gli occhi del mondo intero puntati addosso, anche di coloro che sono pronti a rovinare un’intera carriera costellata di successi a causa di qualche errore.
Così, come abbiamo avuto modo di vedere fin qui, sono già diversi gli atleti di fama internazionale che purtroppo hanno dovuto fare i conti con le alte aspettative che alla fine hanno finito per pregiudicare le loro gare. E’ importante però sottolineare come, nonostante questi flop, che noi studenti possiamo capire benissimo, non possiamo permetterci di giudicare in maniera negativa atleti che hanno fatto dello sport la loro unica ragione di vita.

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Biles, Osaka e gli altri vinti dallo stress

Il caso di cui si è parlato di più è il ritiro dall’Olimpiade della famosa ginnasta statunitense Simone Biles che a Stoccarda aveva stabilito il record mondiale collezionando ben 25 medaglie. Quest’ultima, dopo il volteggio dove aveva totalizzato un 13.766 lontano dai suoi standard, ha deciso di ritirarsi e sui suoi account social ha spiegato che il ritiro non era dovuto ad un problema medico come riferito dallo staff ma bensì ad “un crollo emotivo”. La ginnasta ventiquattrenne ha scritto che: “Non ho più fiducia in me come prima. Non mi diverto come prima, ho la sensazione di partecipare più per gli altri che per me. In pedana, poi, resto sola con la mia testa, e lì ci sono demoni”.
Pressione, senso di vuoto che ha riguardato anche la ciclista olandese Annemiek van Vleuten, che non si era neppure resa conto della fuga in avanti della sorprendente Anna Kiesenhofer. Vittima anche il ginnasta Uchimura che ha mancato la presa alla sbarra, l’australiana Ashleigh Barty, numero uno del ranking, e la tennista Osaka - eliminata al terzo turno da una outsider - che ha annunciato di essere affetta da una non banale sindrome depressiva che le rendeva insopportabili e insostenibili anche gli incontri del post gara con la stampa.
In casa Italia invece pesano le parole del nuotatore azzurro Federico Burdisso che dopo aver celebrato il bronzo dei 100 farfalla ha confessato il forte stress dovuto all’Olimpiade. Stress che abbiamo visto anche nella gara della sedicenne Benedetta Pilato, record del mondo nei 50 rana, squalificata in batteria per una gambata irregolare.

L’addio di Federica Pellegrini e Aldo Montano

Olimpiadi che sono state segnate anche dall’addio al mondo dello sport della campionessa Federica Pellegrini specializzata nello stile libero che all’età di 16 anni nel 2004 conquistò la medaglia d’argento nei 200 diventando la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale. Proprio lei, tra gli applausi e i ringraziamenti italiani sui social, ha chiuso al settimo posto la sua ultima finale olimpica dei 200 stile libero. La Pellegrini è, inoltre, l'unica nuotatrice ad aver conquistato la qualificazione a cinque finali olimpiche nella stessa distanza. Lei stessa, dopo la gara, ha detto: ”E' stato un bel viaggio. Mi sono goduta la finale dall'inizio alla fine, tra qualche giorno farò 33 anni ed è giusto così. Ringrazio tutti quelli si sono svegliati di notte per seguirmi dall'Italia e hanno tifato per me. Di solito non entro sorridendo e non esco sorridendo dalla vasca. Oggi è stato tutto bello, anche mentre nuotavo non si vedeva, ma sorridevo.
Un altro addio è stato quello del quarantatreenne Aldo Montano, anche lui esploso ad Atene 2004 con una medaglia d’oro e che in Giappone ha trascinato all’argento la nazionale maschile di sciabola. Medaglia frutto anche di tanta sofferenza: egli infatti convive da due anni con un principio di necrosi al femore. Anche lui, dopo la gara, ha dichiarato: ”È stato un anno veramente difficile e complicato ed ho dovuto gestire un problema serio ed è una gioia essere arrivato qua, competitivo e aver dato il mio contributo. Portare a casa questa medaglia che mi sento di aver aiutato i ragazzi a conquistarla tutta”.

I flop italiani: la scherma

Tra i maggiori flop italiani durante queste Olimpiadi c’è sicuramente la scherma dove il medagliere si presenta inaspettatamente povero (due argenti tra gli uomini e un bronzo nella spada a squadre femminile) per uno sport che storicamente ha sempre regalato grandi risultati. Siamo ben lontani non solo i risultati di Rio 2016 (un oro e tre argenti), ma anche e soprattutto quelli di Londra, in cui l’Italia della scherma conquistò tre ori, due argenti e due bronzi.
Durante queste olimpiadi invece, nella spada maschile, Andrea Santarelli si è lasciato sfuggire il bronzo dalle mani per tre stoccate e in quella femminile Federica Isola ha mancato l’accesso alle semifinali perdendo 11-10 contro la cinese Sun. La delusione maggiore però si ha nel fioretto femminile che sin dal 1992 ci ha regalato non solo medaglie ma anche tantissime emozioni. Basti pensare a campionesse del calibro di Giovanna Trillini, Margherita Granbassi, Elisa Di Francisca...

Paolo Di Falco