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parola chiave dell’articolo”Siamo stanchi dei doppi standard. E' ironico che certi commenti su di noi vengano da Paesi in Europa che si definiscono democrazie liberali. E' una cosa arrogante e, se devo essere franco, razzista” queste le parole del Ministro degli Esteri qatariota Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani in un’intervista alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung”.

fonte foto: via Il Faro - Gianni Infantino, Presidente FIFA

Con questa affermazione il ministro prende le difese dell'ambasciatore Khalid Salman, che pochi giorni fa ha definito l'omosessualità una malattia mentale. A pochi giorni dall'inizio del Mondiale 2022 in Qatar, la pioggia di critiche investe la capitale di Doha: il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori e delle persone LGBTQIA+ sono al centro delle critiche mosse contro le autorità qatariote.

Infantino, Presidente FIFA: “Squadre pensino solo a giocare”

“L’omosessualità è 'haram' (in arabo significa “proibita”). È proibita perché è una malattia mentale. Durante i mondiali di calcio arriveranno molte cose nel nostro Paese. Parliamo dei gay. La cosa più importante è la seguente: accetteremo tutti coloro che verranno nel nostro Paese. Ma loro dovranno accettare le nostre regole”, aveva detto in tempi non sospetti Khalid Salman, intervistato dall'emittente televisiva tedesca “Zdf”. Va infatti ricordato che in Qatar l'omosessualità è severamente vietata e costituite un vero e proprio reato, punibile con 7 anni di reclusione.

In breve tempo è arrivata anche la replica della Ministra dell’Interno della Germania, Nancy Faeser“Dichiarazioni del genere sono terribili e anche per questo stiamo lavorando affinché in futuro la situazione possa migliorare anche in Qatar”. Ad inasprire ulteriomente la situazione ci ha pensato Gianni Infantino, Presidente della FIFA. Infantino ha infatti indirizzato una lettera a tutte le 32 nazionali partecipanti al Mondiale invitandole a ”pensare solo a giocare a calcio” e per ribadire che l’accoglienza in Qatar sarà garantita a tutti indipendentemente da religione, sesso, orientamento sessuale e nazionalità. 

Le Federazioni contro il Qatar

Nonostante le raccomandazioni della FIFA è molto probabile che assisteremo a diverse proteste “pacifiche” durante il Mondiale. In seguito alla missiva di Infantino, numerose Federazioni hanno espresso dissenso pubblico per la violazione dei diritti umani e per le morti sul lavoro dei migranti che hanno costruito gli stadi. Largo quindi a iniziative di gruppo e individuali: i calciatori della Danimarca indosseranno magliette senza sponsor tecnico per protestare contro il Qatar; mentre i giocatori dell'Australia hanno pubblicato un video dove chiedono di abolire la legge che vieta le relazioni omosessuali. E già da alcune settimane, i capitani di Inghilterra, Germania, Olanda e Francia hanno comunicato che indosseranno una fascia al braccio su cui sarà presente il disegno della campagna “One Love”, che ricorda la bandiera arcobaleno simbolo della lotta LGBTQIA+.