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Chiara ferragni, scoppia il caso sulla bambola Trudi
Fonte foto: via social

Chiara Ferragni è di nuovo al centro di un vortice mediatico. La morsa si stringe su di lei e i giornalisti continuano ad andare in esplorazione per trovare qualcosa di poco chiaro tra i suoi affari.

Tutto era cominciato con la sanzione dell’Antitrust per pratica commerciale scorretta legata al pandoro marchiato #PinkChristmas, seguita da un’indagine per truffa aggravata che coinvolge anche Alessandra Balocco, la presidente dell'azienda dolciaria. Nel frattempo, è stata aperta un'inchiesta sulle uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi. Attualmente, invece, tutta l'attenzione è rivolta alla bambola Trudi. Una vicenda, quest’ultima, che sembra rendere ancora più complicata la situazione della famosa influencer, almeno agli occhi dell’opinione pubblica, visto che di nuovo viene toccato il delicatissimo tema della beneficenza.

Il caso della bambola Trudi

Un altro brutto colpo per l’immagine pubblica di Chiara Ferragni, che viene ormai attaccata su più fronti. Ma cosa è successo? Come fa sapere ‘Open’, la bambola Trudi, di 34 centimetri, al tempo del suo debutto era stata presentata con queste parole: “Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte”, aveva detto l'influencer, che poi aveva aggiunto: “Si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore.

La risposta della fondatrice della no profit: “Mai ricevuta una donazione”

Quindi, riassumendo, una bambola in vendita i cui ricavi sarebbero andati a un’organizzazione no profit americana. I giornalisti del programma ‘Zona Bianca’, però, si sono messi in contatto su Linkedin con la la Ceo e Fondatrice di Stomp out bullying, Ross Ellis, la quale ha fornito una risposta che ha spiazzato tutti: Non sappiamo chi sia questa donna e non abbiamo mai ricevuto una donazione. Per favore non contattateci più!”.

A questo punto lo staff di Chiara Ferragni si è visto costretto a pubblicare una nota per chiarire la sua posizione in merito alle varie vicende sollevate nei suoi confronti: “In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto”.

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