
per l'esibizione degli atleti italiani, i più attenti avranno sicuramente notato che quest'anno l'eta media dei partecipanti in gara si è di molto abbassata; il merito? Della Gen. Z ovviamente! E tra i giovani atleti di punta che prenderanno parte alla rassegna dei Giochi di Pechino c'è anche Matteo Rizzo. Classe '98, Matteo il pattinaggio ce l'ha nel sangue e in famiglia: mamma Brunilde e papà Valter sono infatti due ex-pattinatori.
I fatti non fanno che confermare quanto detto; oltre ad essere stato Campione Nazionale nel 2018, nello stesso anno Matteo è il primo atleta italiano ad ottenere una medaglia di bronzo ai Mondiali Juniores e nella sua categoria è addirittura nono a livello mondiale. Ma come si arriva così in alto a questa età? Quali sono i segreti dietro il successo nello sport? Noi di Skuola.net lo abbiamo chiesto direttamente a Matteo Rizzo.
-
Leggi anche:
- Olimpiadi Pechino 2022, Jessica, Daniel e gli altri: chi sono gli italiani in gara che non hanno ancora 20 anni
- Fantacalcio, asta di riparazione: i consigli per fare buoni acquisti
- Chi è Cesare Cremonini, ospite della terza serata di Sanremo 2022: la passione per il Bologna e l'amicizia con Gianni Morandi
Il pattinaggio nel sangue e tra le mura di casa
La passione di Matteo per il pattinaggio nasce direttamente tra le mura di casa; infatti il giovane atleta ci racconta cos'è per lui il pattinaggio: “Questa passione è nata sin da piccolino per stare insieme a mia mamma visto che lei è insegnante di pattinaggio. Poi successivamente ho potuto appassionarmi a questo sport grazie alle prime gare all’età di 8 anni”. Ma il pattinaggio non è solo passione, o meglio, la passione senza il duro lavoro non può nulla, e questo Matteo lo sa bene: “La passione sta in cima, ma servono tanto allenamento e dedizione”. E' cercando di migliorare continuamente che si arriva alle Olimpiadi, un punto d'arrivo, ma anche di passaggio: “Personalmente, non ho obiettivi numerici, per lo più obiettivi di prestazione, quindi di cercare di fare del mio meglio”.
Passione, impegno e voglia di mettersi in gioco sono alla base non solo dello sport ma anche nella vita; cos'è che fa la differenza allora nel mondo dello sport? Secondo Matteo è la voglia di vincere la vera chiave del successo: “Vincere per ogni atleta è il massimo, qualsiasi gara sia, per me è adrenalina pura”. Ma in Italia, dove notoriamente viene dato largo spazio al calcio, a scapito degli altri sport, chi si cimenta in altre discipline deve tenere bene a mente che la strada sarà in salita: “Diciamo che è un peccato che sia il pattinaggio che altri sport vengano messi in secondo piano rispetto al calcio: credo si debba equilibrare un po' il tutto”.
Sport e scuola: come conciliarli?
E in tutto ciò, come si inserisce la scuola nel percorso di un giovane atleta alle prese con la costruzione della propria carriera? In realtà non c'è mai stata, fino a poco tempo fa, alcuna sinergia tra scuola e attività sportiva. Adesso qualcosa sembra muoversi grazie all'introduzione del Liceo Sportivo, ma per Matteo che era iscritto ad un Istituto Tecnico Informatico non è stato semplice conciliare lo studio e lo sport: “Beh sicuramente non è stato semplice studiare “normalmente”. Negli ultimi anni di superiori ho frequentato una scuola serale per potermi allenare di giorno, facendo ciò ho potuto continuare sia gli studi che il pattinaggio”. Insomma, non esattamente una passeggiata per un adolescente; ed ecco perché secondo Matteo “sarebbe importante e fondamentale per ogni sportivo avere la possibilità di frequentare una scuola che gli permetta di continuare gli allenamenti”.
Le opportunità che regala lo sport
Quando parliamo con il giovane Matteo ci sembra di avere davanti una persona “navigata”, che sa cosa vuole e come ottenerlo. Ma non tutti i giovani sportivi hanno la stessa grinta, motivo per cui è importante trovare dei punti di riferimento che possano indicare la via da seguire: “E' giusto che ogni atleta prenda ispirazione da un altro che l'ha preceduto, meglio se vincente”. Ma a prescindere dagli spunti, Matteo torna a sottolineare come alla fine conti l'amore per quel che si fa e quanto questo sentimento venga poi ripagato nella pratica; e il pattinaggio ha dato molto al 22enne di Sesto San Giovanni che ha solo un consiglio per i più giovani: “Il mio unico consiglio è quello di appassionarsi, se possibile, a questo sport che offre molte possibilità, tra cui quella di girare il mondo”.