
Ma, al ritorno alle gare, nel febbraio 2022, Jacobs dà ancora una volta prova della sua incredibile fame agonistica, partecipando all'ISTAF Indoor di Berlino e imponendosi nei 60 m piani con 6"51, quinta prestazione stagionale mondiale. Non è tutto qui, la settimana successiva vince lo stesso evento alla ORLEN Cup di Łódź migliorando addirittura la propria prestazione stagionale a 6"49. E infine, lo scorso 19 marzo, ai Mondiali indoor di Belgrado, vince la medaglia d'oro nei 60 metri piani, stabilendo il nuovo record europeo di 6"41.
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Marcell Jacobs, il rapporto difficile con la scuola
Una scia di successi che sembra non fermarsi e che parte da un passato molto lontano, in cui lo stesso Jacobs ammette di aver dedicato la sua infanzia e adolescenza quasi interamente all'atletica. E lo studio? E' lui stesso a rivelare, alla testata "Atleticalive", di non aver mai avuto un rapporto idilliaco con la scuola: "Non sono mai stato un amante della scuola e dello studio. Ho provato ad intraprendere la strada del liceo linguistico, ma dopo il primo anno ho visto che non faceva per me perché nella mia testa volevo fare l’atleta a tutti i costi e mi sono appoggiato ad una scuola inferiore come il tecnico commerciale".Anche se, dal suo racconto, sembrerebbe essere capitato in uno di quegli istituti in cui gli studenti non vengono valorizzati: “Alle superiori mi hanno messo in una classe che raccoglieva i peggiori disadattati della città. Se non studi, non combinerai mai niente, dicevano i professori. E io: tanto farò l’atleta!”. Sulle pagine del Corriere della Sera poi, Jacobs ripercorre la strada che lo ha portato fin qui, ricca di ricordi, anche scolastici: “Non mi sentivo unico, ma diverso. All’asilo solo io avevo un nome straniero, la pelle scura e, soprattutto, un solo genitore. La maestra diceva: disegnate la vostra famiglia, e io disegnavo mia madre. Ma mai nessuno mi ha rinfacciato il colore della pelle”.