
Chi oggi riempie gli stadi e firma dischi di platino, un tempo era solo Niccolò Moriconi, uno studente romano con una forte passione per la musica e qualche problema con i voti. Anche se tutti lo conosco col nome Ultimo, il cantautore che nel 2018 ha vinto Sanremo Giovani con "Il ballo delle incertezze", e che ormai riempie stadi e palazzetti più di chiunque altro.
Ma prima del palco, delle luci e degli applausi, c’è stato un percorso scolastico tortuoso: due bocciature al liceo, qualche momento di crisi e un rapporto complicato con l’idea del “piano B”.
Ultimo non ha mai nascosto di essersi sentito in disparte, diverso, indietro. E ora, con la nascita del suo primo figlio, ha voluto raccontare cosa spera per lui, tra musica, libertà e sogni da inseguire.
Indice
Dalla periferia al conservatorio: i primi passi di Ultimo
Niccolò è nato il 27 gennaio 1996 a Roma, nel quartiere San Basilio, figlio di un ingegnere civile e di un’impiegata Enel. Fin da piccolo mostra una sensibilità artistica fuori dal comune: a 8 anni inizia a studiare pianoforte e composizione al Conservatorio Santa Cecilia, una delle scuole di musica più prestigiose della Capitale.
Poi, nel 2010, frequenta anche la Melody Music School, dove approfondisce canto e pianoforte. Insomma, la musica lo accompagna da sempre. Ma sui banchi di scuola, le cose non vanno sempre lisce.
Il liceo, le difficoltà e quel nome diventato bandiera
Dopo la terza media, Ultimo si iscrive all’Istituto magistrale Giordano Bruno di Roma, dove consegue il diploma. Ma il percorso è tutt’altro che lineare. “Poi al liceo qualcosa è cambiato. Sentivo una forte pressione”, ha raccontato in un’intervista a 'TV Sorrisi e Canzoni'. È qui che arriva la prima bocciatura. E poi la seconda. Mentre i suoi compagni andavano avanti, lui si sentiva sempre più solo.
“La sensazione di essere ultimo è nata nell’adolescenza: sono stato bocciato due volte al Liceo e quando ero in seconda i miei amici erano già in quarta. Mi sentivo indietro rispetto agli altri. Ma avevo il mio sogno della musica”.
Quel soprannome, Ultimo, diventa così un modo per trasformare una ferita in un’identità. Un nome che oggi porta con orgoglio, come simbolo di riscatto.
“Non credo nei consigli”: la ribellione ai piani B
“Io non credo nei ‘piani B’ nella vita. Ho sempre detto: ‘Voglio suonare e voglio fare il cantante’. La risposta che ricevevo dai miei genitori mi faceva stare male: ‘Sì, va bene la musica, ma poi nella vita che vuoi fare?’”.
Ultimo ha raccontato più volte di aver vissuto con disagio l’incomprensione degli adulti, quella sensazione di dover giustificare la sua passione come se fosse un passatempo. Ma lui non ha mai mollato. Anzi.
Una lettera al figlio (con dentro tutta la scuola che è stata)
Nel novembre 2024 è nato Enea, il primo figlio di Ultimo, avuto con Jacqueline Luna Di Giacomo, figlia di Heather Parisi. Pochi giorni prima del parto, il cantautore ha pubblicato sui social una lettera al figlio in arrivo.
Un messaggio intimo, ma potentissimo: “Chissà se avrà un pianoforte come dolce amico anche lui, comincio a pensare. Anzi no, probabilmente per quanta musica sentirà in casa, finirà per odiarla. Chissà se a scuola sarà in disparte come me o no”.
E aggiunge: “Se mi dirà che vuole diventare ingegnere spaziale, gli dirò vola. Se vorrà diventare medico, lo ringrazierò a vita da buon ipocondriaco. Se vorrà lavorare in un bar gli dirò che andrò a prendere il caffè da lui ogni mattina, se vorrà. Se durante l’adolescenza a scuola mi chiameranno dicendo ‘suo figlio ha la mente per aria’, sorriderò e saprò da chi ha preso”.