
Il basket ha avuto Jordan, il pugilato Alì, il calcio Maradona e così via. Ma se c'è stato un momento in cui i campioni dello sport hanno tentennato, o non hanno eccelso, è stato proprio tra i banchi di scuola. Tra questi, molti sportivi italiani hanno rivelato di non essere mai stati degli assi nello studio, ammettendo di aver preso a fatica il diploma. Ma di chi si tratta? Scopriamoli insieme!
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Totti, le assenze al Pascoli
Se c'è uno che ha lasciato il segno sul campo, ma un po' meno tra i banchi di scuola, è Francesco Totti. L'ex capitano della Roma frequentava l'istituto Pascoli di Roma, e non nasconde di aver avuto un pessimo rapporto con lo studio. In più, le frequenti assenze, per via degli impegni calcistici, hanno contribuito a non far sbocciare l'amore tra l'attaccante e i libri. Tuttavia, un po’ per far contenti mamma e papà, un po’ perché in fondo nell’importanza dell’istruzione Totti ci ha sempre creduto, alla fine il diploma da ragioniere il Pupone lo ha preso, nonostante avesse già un contratto quadriennale garantito con la Roma e un futuro calcistico roseo davanti a sé.
Valentino Rossi senza diploma, ma con laurea
“The Doctor”, come erano soliti chiamarlo gli appassionati, ha iniziato la sua avventura a due ruote da giovanissimo. Già all'età di 17 anni si era distinto entrando nella categoria dei 125. Una carriera precoce che lo ha costretto, suo malgrado, a mettere da parte gli studi. Infatti Vale non terminerà mai gli studi al Liceo Linguistico di Pesaro, ma in compenso, alcuni anni più tardi, l'università “Carlo Bo” di Urbino gli ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni.
Andrea Dovizioso: ingegnere mancato
Molto spesso i bravi piloti sono degli ingegneri che non ci hanno creduto abbastanza. E’ il caso di Andrea Dovizioso, che però non è mai stato particolarmente portato per lo studio. A scuola, per sua stessa ammissione, non aveva pensieri che per il grande amore della sua vita: le motociclette. Così, finito il primo anno di scuole superiori, il pilota scelse di abbandonare gli studi per dedicarsi anima e corpo alle due ruote.
Jacobs, un rapporto difficile con la scuola
Tra gli atleti italiani che si sono ritagliati un posto nell'olimpo dei campioni c'è sicuramente Marcell Jacobs. Passione e forza di volontà sono le caratteristiche che hanno contraddistinto l'atleta della polizia di Stato. Allo stesso tempo, il difficile rapporto con la scuola, non lasciava scampo al talento di El Paso: il suo futuro era nell'atletica. E di questo lui stesso ne era cosciente: “Non mi interessava la scuola. Alle superiori mi hanno messo in una classe che raccoglieva i peggiori disadattati della città. Se non studi, non combinerai mai niente, dicevano i professori. E io: tanto farò l’atleta!" ha rivelato a Fanpage.it.