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di paolodifalco01
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Durante questa pandemia sono tante le nuove piattaforme che abbiamo imparato ad utilizzare per restare in contatto con i nostri amici come Zoom, Skype, Google Meet... Tra queste c’è una piattaforma che tra noi ragazzi sta letteralmente spopolando: stiamo parlando di Twitch. Su questa piattaforma di streaming si collegano all’incirca ben 4 milioni di italiani ogni mese, sicuramente un bel traguardo se pensiamo che, poco tempo fa, era utilizzata solamente dai gamers. Ma innanzitutto, com’è nato Twitch?

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Twitch: da Justin Tv ad oggi

La piattaforma di streaming nasce nel 2011 come costola di Justin Tv ad opera di Justin Kan che voleva, letteralmente, riprendere la sua vita con una telecamera in testa e condividerla con gli altri. Lo stesso nome, Justin Tv, non è frutto di narcisismo ma, tra i quattro che diedero vita alla piattaforma, Justin era l’unico disposto a riprendere sempre tutto quello che faceva come una sorta di “Grande Fratello perpetuo e consapevole”.
Le cose però non andranno sempre bene e nel 2007 sono diversi e molto popolari i cosiddetti “swatting attacks”, che funzionano così: per burlarsi degli streamers viene chiamata la polizia e si denuncia un crimine nella casa dello streamer in questione; i vari interventi della polizia vengono poi mostrati in diretta. Nonostante questi piccoli incidenti iniziali, la piattaforma sembra attrarre diversi curiosi ma non ha un grande successo: Justin non è certo uno show man e molte giornate dello streamer, come le nostre, spesso sono troppo monotone.
Partendo da questo “deficit” della piattaforma, Justin e il team sviluppano l’idea che nel 2014 (anno in cui è stata acquistata da Amazon) gli frutterà ben 970 milioni di dollari: per far interagire maggiormente gli utenti bisogna aprire al pubblico e, come YouTube che iniziava a muovere i suoi primi passi, si deve dare a tutti la possibilità di trasmettere in streaming. La scelta si dimostra vincente e già alla fine del 2007 la piattaforma ottiene oltre 60 canali e in un anno si sono registrati ben 30mila broadcaster.
Fino ad arrivare ad oggi dove tutti gli utenti possono creare un canale personale e, attraverso una webcam, possono mandare in diretta loro stessi o qualsiasi contenuto si voglia: dalle sessioni di gioco fino ad arrivare alle trasmissioni televisive vere e proprie. Inoltre, mentre si trasmette, c’è anche una chat dove gli spettatori possono interagire con lo streamer. Una volta terminata la diretta, quest’ultima rimane sul profilo come video on demand (VOD).

Tra gaming e intrattenimento

Oggi la live con più views di sempre (più di 600.000 utenti collegati in contemporanea lo scorso dicembre) è quella di TheGrefg mentre gioca a Fortnite. Però, come dicevamo prima, su Twitch non c'è solamente gioco e si può trovare veramente di tutto: dal tizio che dorme in diretta agli streamers che commentano live le maratone di Mentana o Piazza Pulita.
Ma qual è l’obbiettivo di ogni streamer? Sicuramente quello di costruire una sua community: Twitch infatti ti permette di poter guadagnare con pubblicità, subs (sorta di abbonamento ad un canale specifico per usufruire di contenuti speciali) e donazioni. La piattaforma inoltre permette di stare in live per giorni, ma rispettando delle regole molto severe e gli utenti, in caso di violazione, possono essere anche bannati.

Twitch sì, Twitch no? Dipende dall’uso che se ne fa

Come qualsiasi altro social, anche Twitch può essere usato bene o male: durante questa pandemia è stato sicuramente uno svago per moltissimi ragazzi che, almeno virtualmente, potevano continuare a giocare con i loro amici di sempre. Ma non solo: tanti sono stati gli streamer, noti e meno noti, che hanno cercato di cambiare i loro contenuti per far incontrare i gusti dei nuovi utenti.
Molti sono anche gli streamer che su questa piattaforma cercano di fare informazione provando a fare da tramite tra personaggi pubblici e ragazzi. In mezzo però c’è anche altro: dalle live senza giri di parole alle connessioni con il mondo dell’eros. Insomma, come ogni altro canale social, sta a noi decidere come usarlo.

Guarda il video con i 10 consigli per svolgere la dad in sicurezza:

Paolo Di Falco

Data pubblicazione 5 Marzo 2021, Ore 15:31
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