Margherita.blogger
di Margherita Paolini
Immagine autore
4' di lettura 4' di lettura
una ragazza condivide un video porno tramite whatsapp con la classe e scoppia lo scandalo

L’ennesimo episodio di un cattivo uso dei social, quello verificatosi presso la scuola media Mazzini in via delle Carine di Roma. In una normalissima mattina di attività didattica, infatti, gli studenti di un’intera classe si sono trasformati in spettatori di un video porno fatto circolare sui loro cellulari tramite WhatsApp.

Pronto l’intervento dello psicologo dell’istituto che offre tutto l’anno assistenza ai ragazzi. Ma Mario Rusconi, vice presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, lancia l’allarme e parla dell’emergenza di un’alfabetizzazione emotiva tra i giovani.

IL VIDEO HARD SU WHATSAPP - Tutto inizia da uno scherzo. La cugina della studentessa della scuola media romana ha pensato bene di inviare alla ragazza un video porno su WhatsApp, il celeberrimo servizio di messaggistica istantanea. E la studentessa, tra lo stupore e la curiosità, decide di condividere il video con tutti i compagni della sua classe. Scoppia lo scandalo generale. Si parla di possibile trauma che viene prontamente tamponato attraverso l’intervento dello psicologo dello sportello permanente della scuola.

Fonte Skuola.net

IL PARERE DEI PROF - “Abbiamo deciso di non provare a nascondere quello che è successo, ma di affrontare l'argomento a viso aperto. Per questo avvieremo un percorso che coinvolga anche insegnanti e genitori”. Questa la dichiarazione a caldo della preside dell’istituto, Ester Rizzo. Nell’imminente Consiglio di Istituto verrà affrontata meglio la questione, ed è stata fissata per martedì prossimo una riunione con tutti i genitori degli studenti. La scuola tenta allo stesso tempo di non farsi carico dell’intera responsabilità dell’accaduto. Una parte importante dell’educazione sessuale dei giovanissimi dovrebbe, infatti, essere gestita direttamente dalle famiglie. Nella stessa direzione, tuttavia, si impegnano anche i professori con la promozione di percorsi specifici e ore dedicate a questa materia delicata. Non è un caso se proprio nella scuola finita nel vortice dello scandalo era stata programmata un’attività integrativa riguardante l’educazione all’affettività, in seguito cancellata a causa di mancanza di fondi.

VIETARE I TELEFONINI - La vicenda insegna che all’interno delle scuole il divieto dell’uso dei cellulari potrebbe prevenire molti di questi disguidi tecnici. Ma è sufficiente impedire ai ragazzi di giocherellare con i propri dispositivi durante le ore di lezione? A quanto pare no. Infatti la circolazione del video porno nella scuola media romana sarebbe avvenuta al di fuori delle mura scolastiche. Così i prof tentano di discolparsi affermando di non poter controllare perennemente i ragazzi. I genitori però, preoccupati per le conseguenze di quello che da una bravata è diventato un vero e proprio trauma, incalzano i docenti affermando che è necessaria una sorveglianza costante, estesa a tutto l’arco temporale della mattinata scolastica.

ATTENTI AI SOCIAL - Ormai sappiamo bene che il numero degli utenti di WhatsApp cresce di giorno in giorno e non sembra destinato ad essere contenuto, anche a causa della proliferazione tra i giovani degli smartphone. WhatsApp sale fra le preferenze dei ragazzi, mentre Facebook resta fermo anche se mantiene il primato.. Ma allora si rende necessaria un’educazione a determinate materie e soprattutto all’utilizzo controllato e ragionato di questi dispositivi tecnologici e dei social.

E a te è mai capitato di visionare filmati o immagini porno su WhatsApp?

Margherita Paolini