
Piovono pagelle. In questa prima fase di valutazione dell’anno scolastico i prof raccolgono quanto seminato dagli studenti e tirano le somme. E così i numeri dall’1 al 10 iniziano a circolare frenetici su quegli attestati dell’andamento scolastico: le pagelle.
In tempo di scrutini si sa, gli alunni piombano nel baratro dell’ansia, altri invece attendono sereni e orgogliosi i buoni risultati per cui si sono tanto impegnati, e non mancano quelli che nella piena consapevolezza di essersi applicati al minimo rimandano agli ultimi mesi di scuola prima dell’estate le maratone finali di recupero. Ma i voti in pagella come vengono attribuiti? Esistono delle regole?VOTO IN MEDIA- Partiamo dalla considerazione che il numero finale che verrà attribuito a ciascuna materia è il risultato della media delle valutazioni fino a quel momento ottenute tramite compiti in classe, verifiche e interrogazioni fissate dal docente coerentemente con gli obiettivi di apprendimento previsti dal POF della scuola. Questo implica che ciascuno studente può prevedere in linea di massima quale voto riceverà nelle varie discipline. Anche per questa ragione non bisognerebbe temere scherzetti dell’ultimo minuto da parte del prof severo. E’ tendenzialmente con una media matematica che bisogna fare i conti, e non con le antipatie o le simpatie dell’insegnante di turno.
UN COLLEGIO GIUDICANTE- Le pagelle sono il risultato del lavoro svolto dal Collegio dei Docenti, sempre presieduto dal Dirigente scolastico. E’ dunque il Consiglio di classe a stabilire sin dall’inizio dell’anno modalità e i criteri di valutazione degli studenti, tenendo sempre come riferimento guida i principi cardine di equità e trasparenza che devono essere rispettati nell’attribuzione dei voti. Ogni prof dovrà quindi motivare, in sede di scrutini, il voto che intende attribuire ad ogni alunno in base ai criteri valutativi fissati dal Collegio dei docenti. Il voto si esprime in decimi e perché lo studente possa essere ammesso alla classe successiva alla fine dell’anno deve riportare almeno sei decimi in ogni disciplina e nel voto del comportamento (condotta).
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO- La valutazione degli alunni riguarda oltre all’apprendimento e al rendimento scolastico, anche il comportamento. Il famoso voto in condotta non è affatto trascurabile, e da esso anzi dipende anche la possibilità di essere promossi o ammessi alla classe successiva. Come per le altre materie, anche quest’ultimo infatti deve essere pari o superiore ai sei decimi.
SCRUTINI INTERMEDI- Nella fase degli scrutini intermedi gli insegnanti possono decidere di aumentare o abbassare un voto. Anche in questo caso, trattandosi di una deliberazione del consiglio, è la maggioranza ad avere ragione. Ogni insegnante deve esporre le proprie motivazioni in merito. Sarà la votazione finale a stabilire il voto: in caso di parità è il Presidente del Collegio, vale a dire il Dirigente Scolastico, a decidere le sorti dell’alunno.
Margherita Paolini