2' di lettura 2' di lettura
aumento prezzi gas luce e carburantiGli aumenti di luce e gas, ai quali si è aggiunto quello dei carburanti, rischiano di mettere in ginocchio il tessuto economico-sociale del Paese. Tuttavia, i rincari erano già stati previsti ad inizio 2022.
Il conflitto russo-ucraino poi non ha fatto altro che peggiorare una situazione già di per sé critica.

Tutto è iniziato prima della guerra, con la carenza di materie prime energetiche e le difficoltà nel reperire il greggio da parte delle raffinerie. Infatti l’Europa dipende prevalentemente dal gas proveniente dalla Russia, ma l’Italia importa il petrolio anche da paesi come Algeria, Libia e Azerbaijan. L’aumento dei prezzi non è dunque attribuibile solo allo scoppio della guerra. Non a caso, tra i motivi principali che hanno contribuito a tali rincari troviamo anche l’aumento del prezzo del Brent, ovvero del petrolio estratto nel Mare del Nord.

Perché il prezzo della benzina aumenta

Domenica 6 marzo, il prezzo del barile di un Brent ha quasi sfiorato la soglia di 140 dollari: picco vicino al record più alto mai raggiunto, quello di 147,5 dollari che risale al 2008. Si innesca così un effetto domino. Tutte le volte in cui il prezzo del petrolio aumenta, ci sono degli effetti diretti sia sulla benzina, sia sul diesel, che sono il risultato della raffinazione del greggio. Ecco spiegato perché sia benzina, che gasolio, hanno entrambi superato i 2 euro a litro.

Cosa succede a luce e gas

Per quanto riguarda luce e gas, il rincaro era già stato previsto. Questo si deve sostanzialmente alla scarsa reperibilità di materie prime energetiche, registrata nell'ultimo trimestre 2021. L'enorme domanda di gas naturale ha accelerato l'inasprimento dei prezzi, e lo scoppio del conflitto non ha fatto che aggravare ulteriormente il tutto. Nel giro di poche giorni, dall'inizio delle ostilità, il gas ha infatti registrato un aumento di sette euro al megawattora in più.