
Dato il crollo della curva dei contagi il premier Draghi ha annunciato che lo stato d'emergenza non sarà prorogato dopo il 31 marzo e di pari passo si andrà verso l'abolizione del super Green Pass. Tante le novità annunciate, dal mondo della scuola a quello dello spettacolo, con l'obiettivo esplicito di "riaprire tutto al più presto".
Lo stesso premier nella giornata di ieri a Firenze ha sintetizzato così le novità:"Voglio annunciare che è intenzione del Governo non prorogare lo stato d'emergenza oltre il 31 marzo. Non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l'obbligo delle mascherine all'aperto, e quello delle mascherine Ffp2 in classe. Metteremo gradualmente fine all'obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all'aperto - tra cui fiere, sport, feste e spettacoli". Andiamo a vedere nel dettaglio cosa potrebbe succedere a partire dal 1° aprile e quali potrebbero essere le misure che gradualmente scompariranno.
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La fine dello stato d'emergenza, delle fasce di colore e del Cts
La data chiave resta quella del 1° aprile: confermata l'intenzione di non voler prorogare lo stato d'emergenza, il governo dovrebbe approvare entro il 10 marzo un nuovo decreto per rinnovare alcune nuove restrizioni e fissarne le scadenze. Quest'ultime, se la curva epidemiologica continuerà a decrescere, dovrebbero essere eliminate entro la fine di aprile.Ad essere eliminata sarà innanzitutto la divisione dell'Italia in colori e, probabilmente, si andrà verso lo scioglimento del Comitato tecnico scientifico che è stato centrale per le scelte del governo durante questi due anni e mezzo di pandemia. A rimanere come consulenti del governo saranno solo il presidente e il portavoce.
Dove sarà necessario il Green Pass?
A partire dal 1° aprile dovrebbe essere possibile ritornare a mangiare ai tavoli di bar e ristoranti all’aperto senza Green pass così come quest'ultimo, stando alle parole del premier Draghi, non sarà più un requisito necessario per accedere a fiere, sport, feste e spettacoli che si svolgono all'aperto. Green pass rafforzato che non dovrà essere più esibito neanche negli alberghi, misura non ancora ufficiale che dovrebbe servire per facilitare l'arrivo di turisti stranieri in Italia.Se dal 1° aprile la capienza di spettatori negli stadi potrebbe arrivare al 100% mentre al chiuso si potrebbe salire al 65%, l’obbligo di avere almeno il Green pass base per entrare nei negozi decade il 31 marzo. L’orientamento del governo, attualmente, è quello di lasciare soltanto gli ingressi contingentati e la mascherina obbligatoria.
Servirà ancora il Green Pass per salire sui mezzi di trasporto?
Il 31 marzo scadrà anche l’obbligo di esibire il super Green pass sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza ma, in questo caso, potrebbe essere fissata una proroga come sollecitato dall’Unione Europea. La difficoltà di effettuare controlli sul trasporto pubblico locale, invece, potrebbe spingere il governo ad allentare l’obbligo della certificazione verde alla fine di aprile per bus, metro e tram.
Cosa cambia a scuola?
Sulla scuola il Presidente del Consiglio ha ribadito che:"Le scuole resteranno sempre aperte per tutti" e che "saranno eliminate le quarantene da contatto" così come non solo "cesserà ovunque l'obbligo delle mascherine all'aperto" ma anche "quello delle mascherine Ffp2 in classe."Il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso ha inoltre sottolineato come: "Il comitato tecnico scientifico e il ministero della Salute sarebbero chiamati a rivedere i protocolli per la frequenza scolastica e, come ministero dell'Istruzione, potremmo sollecitare una normalizzazione delle attività didattiche per l'ultima parte dell’anno scolastico".
Secondo il sottosegretario però:"Qualche misura precauzionale potrebbe rimanere anche con la fine dello stato di emergenza, sempre a tutela degli studenti e dei lavoratori della scuola. Sicuramente ci spenderemo affinché il ritorno alla normalità sia effettivo per tutti, senza distinzione in base allo stato vaccinale".
Paolo Di Falco