
, la storia passa nuovamente dalle parti di Brest. La cittadina bielorussa, al confine con la Polonia, è infatti attualmente teatro del negoziato, ancora in corso, tra Russia e Ucraina.
La decisione di spostare la sede delle trattative da Gomel a Brest ha una notevole e doppia valenza storica che forse non tutti conoscono. Fu infatti dal Trattato di Brest del 1918 che originò poi l'indipendenza di alcune ex Repubbliche Sovietiche, tra cui proprio l'Ucraina. Mentre nel 1991 fu lo scenario della dissoluzione dell'Unione Sovietica. E oggi, distanza di ben 104 anni dalla prima volta, la città, già snodo centrale nell'ex URSS, torna nuovamente protagonista.
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La Pace di Brest-Litovsk, l'Ucraina indipendente: l'inizio della fine dell'Impero Russo
Occorre riavvolgere la macchina del tempo fino al 3 marzo 1918per capire il significato di questo negoziato. La data è il giorno in cui venne infatti firmato il Trattato Brest-Litovsk tra la Russia bolscevica e gli imperi centrali, tra cui l'Austria-Ungheria, la Bulgaria e l'Impero Ottomano. Con il trattato, che sanciva la resa e l'uscita della Russia di Lenin dalla prima guerra mondiale, il prezzo da pagare per i russi fu altissimo. Oltre a dover pagare una considerevole indennità di guerra, la Russia perse infatti la Polonia Orientale, la Lituania, la Curlandia, la Finlandia, l'Estonia, la Livonia, la Transcaucasia e l'Ucraina.
Nel complesso la pace di Brest significò per la Russia la perdita di 56 milioni di abitanti, e alcune zone essenzialmente strategiche, privandola così di un terzo della produzione di carbone e di circa il 70% dei suoi minerali ferrosi. Ma a parte l'Ucraina, che costituiva la culla della Repubblica delle Federazioni Sovietiche, le restanti aree strappate ai russi comprendevano territori che la Russia aveva conquistato e assorbito, abitati da popolazioni che non conoscevano nemmeno la lingua russa.
Brest, 70 anni più tardi: la scomparsa dell'URSS
Verso la fine dello scorso secolo, a Brest fu scritta un’altra pagina fondamentale della storia russa. Di fronte al crescente desiderio di autonomia, che si faceva largo tra i popoli dell'ex URSS, e in seguito al colpo di stato fallito a Mosca - chiaro segnale dell'insofferenza del popolo russo - l’8 dicembre 1991 nella residenza presidenziale di Viskuli si trovarono attorno ad un tavolo i rispettivi rappresentanti di Russia, Bielorussia, Ucraina. Fu allora che vennero firmate le rispettive dichiarazioni di indipendenza che ebbero come conseguenza il dissolvimento dell’Urss. Ma l'Ucraina aveva già da tempo dichiarato la propria indipendenza da Mosca, avallata dal referendum del 1 dicembre 1991 in cui il 90% degli ucraini votò per l'indipendenza.