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di paolodifalco01
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risoluzione ONU

Mercoledì l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato in sessione d'emergenza, con 141 voti a favore, una risoluzione che condanna l'invasione russa in Ucraina. In sostanza, la maggior parte dei Paesi del mondo (141 su 193 Stati membri dell'Onu) si è schierata contro l'invasione russa dell'Ucraina.

Il voto, al quale è seguito un lungo applauso, oltre che simbolico è anche storico data la quasi unanimità dell'Assemblea che ha approvato tale risoluzione ma, andiamo a vedere cos'è una risoluzione della Nazioni Unite, quale sarà il suo impatto sul conflitto in corso e quali sono i Paesi che non l'hanno appoggiata e quelli che si sono astenuti.

Cos'è una risoluzione delle Nazioni Unite?

La risoluzione delle Nazioni Unite è l'atto giuridico più importante che l'omonima organizzazione ha a disposizione. Bisogna innanzitutto fare una distinzione tra i due tipi di risoluzioni che possono essere utilizzate:quelle deliberate dal Consiglio di Sicurezza (i cui membri permanenti sono Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Cina e Russia) e quelle dell'Assemblea Generale.

La differenza molto generale tra i due tipi di risoluzione è che quelle deliberate dal Consiglio di Sicurezza hanno sempre un carattere vincolante a differenza delle seconde che, di norma, non sono vincolanti. In caso di inerzia del Consiglio di Sicurezza, dove le decisioni importanti possono essere bloccate dal veto di uno dei cinque membri permanenti (come accaduto nel caso della Russia), sono previste delle sessioni speciali come quella di ieri, denominata a partire dal 1950 "Uniting for peace".

In questa sessione l'Assemblea Generale dell'ONU può prendere le veci del Consiglio di Sicurezza e trasformarsi in un organo esecutivo in grado di imporre sanzioni o, in un contesto di guerra, decretare l'utilizzo della forza contro lo Stato invasore.

La risoluzione ONU che condanna l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia

Come si legge nel testo della risoluzione approvata ieri da 141 Paesi, si "deplora con la massima fermezza l’aggressione della Russia contro l’Ucraina". Alla Russia si chiede che "cessi immediatamente l’uso della forza contro l’Ucraina e si astenga da ogni ulteriore minaccia illegale o uso della forza contro qualsiasi Stato membro" e che "ritiri immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio ucraino entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti".

Oltre a questi passaggi, nel testo si chiarisce anche che le Nazioni Unite "condannano" la decisione di Putin di mettere in allerta le sue forze nucleari. Nel corso del dibattito precedente all'approvazione i Paesi occidentali e l'ONU avevano accusato Mosca di violare l'articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite che intima ai suoi membri di astenersi dalla minaccia e dal ricorso alla forza per risolvere una crisi, mentre la Russia aveva ribattuto che non è stata commessa nessuna violazione in quanto sta esercitando il suo diritto all’autodifesa previsto dall’articolo 51.

Risoluzione ONU, i voti: ecco i Paesi favorevoli, astenuti e contrari

Quello che è emerso dalla votazione, come dicevamo prima, è stata una maggioranza schiacciante che ha condannato l'azione del Cremlino. I no alla risoluzione infatti sono stati solamente 5: oltre alla Russia, a votare contro è stata anche la Bielorussia, alleata molto stressa della Russia e che ha messo letteralmente il suo territorio a disposizione di Putin come porta d'accesso e deposito di armi per l'invasione, poi la Corea del Nord, l'Eritrea e la Siria.

Ad astenersi sono invece stati in 35 tra cui la Cina che, nonostante le sue posizioni molto caute dei giorni scorsi, sta difatti sostenendo la Russia di Putin. I riflettori erano poi puntati sui Paesi del Golfo, alleati solitamente degli Stati Uniti considerato il legame con il petrolio che però, negli ultimi giorni, erano per lo più rimasti neutrali vista anche la crescete influenza russa ma che, alla fine, hanno deciso di votare a favore.

Tra gli astenuti c'è anche l'India e il Pakistan mentre a sbilanciarsi a favore della risoluzione è stato il Brasile di Bolsonaro. A differenza del Brasile però, il Venezuela ha scelto di non partecipare al voto insieme a Turkmenistan e Uzbekistan. Il Kazakhstan, il Tajikistan, il Kyrgizstan, l’ex repubblica sovietica di Armenia, Cuba e la Mongolia si sono invece astenuti mentre la Georgia ha votato a favore.

A non sorprendere sono le astensioni dei Paesi africani come l' Angola, il Congo, il Mali, il Mozambico, il Senegal, il Sudan e il Sud Sudan. La Russia infatti, ultimamente, ha esteso notevolmente la sua influenza in Africa sviluppando non solo vari legami economici con il continente ma anche di carattere militare: ha, per esempio, inviato i mercenari del Gruppo Wagner per aiutare i leader locali a mantenere saldo il loro potere contrastando i tanti dissidenti come nella Repubblica Centroafricana. Strategia che si è poi estesa anche al al Sudan, al Mozambico e al Mali, Paesi che non a caso ieri si sono astenuti.

Le conseguenze e le reazioni a questo voto

Il voto, come abbiamo già detto, non è giuridicamente vincolante ma sicuramente ha un forte peso politico: attraverso l'ampia maggioranza con cui è stata approvata la risoluzione è emerso uno schiacciante isolamento diplomatico della Russia e la ferma condanna della sua decisione di invadere l’Ucraina.

Dopo la votazione, il presidente ucraino Zelensky ha scritto su Twitter:"Lodo l’approvazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite con una maggioranza senza precedenti della risoluzione che chiede con forza alla Russia di fermare immediatamente il suo infido attacco all’Ucraina". E ancora: "Sono grato a tutti e a tutti i Paesi che hanno votato a favore. Avete scelto il lato giusto della storia". Concludendo che: "I risultati distruttivi del voto all’Onu per l’aggressore dimostrano in modo convincente che una coalizione globale anti-Putin si è formata e sta funzionando. Il mondo è con noi. La verità è dalla nostra parte. La vittoria sarà nostra".

Sulla stessa scia il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel ha scritto su Twitter che:"Le bombe non metteranno a tacere la comunità internazionale. Il voto storico di oggi all'Onu lancia un forte messaggio contro l'invasione russa in Ucraina. Il mondo respinge massicciamente questa aggressione ingiustificata. Gli attacchi sono una palese violazione del diritto internazionale".

Paolo Di Falco

Data pubblicazione 3 Marzo 2022, Ore 10:38
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