
Al centro della ricorrenza c’è la lotta per i diritti delle donne e la loro emancipazione. In questa occasione viene posto l’accento su tematiche fondamentali, come l’uguaglianza di genere, i diritti riproduttivi e la violenza contro le donne.
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Gli eventi storici della Festa della donna
La celebrazione della Festa della donna spesso richiama due eventi storici significativi. Il primo risale al 25 marzo 1911, quando un nutrito gruppo di operaie di un’industria tessile di New York scioperò contro le condizioni lavorative cui era sottoposto. Per stroncare la protesta, i proprietari dell’azienda bloccarono le uscite della fabbrica. Non è chiaro cosa successe (forse un incidente, forse un atto doloso), ma a un certo punto scoppiò un incendio all’interno dell’edificio, che portò alla morte di oltre 100 donne, molte delle quali erano immigrate italiane.Il secondo evento è invece legato alla Rivoluzione di febbraio in Russia, durante la Prima guerra mondiale. L’8 marzo 1917, diverse operaie russe protestarono al fianco degli uomini contro lo zar, rendendo questa data una pietra miliare per la storia del genere femminile.
Perché l’8 marzo è la Festa della donna
Ma qual è, in particolare, l’evento che portò alla vera e propria istituzione della Festa della donna? E perché proprio l’8 marzo?La Festa della donna in realtà viene celebrata ufficialmente sotto il nome di Giornata internazionale della donna. La sua origine è strettamente connessa al clima politico degli inizi del Novecento. In questo periodo storico, le donne cominciarono ad organizzarsi per far sentire la loro voce rivendicando una serie di diritti, tra cui in primis il diritto al voto.
Nel 1909, il Partito Socialista americano lanciò per primo l’idea di dedicare una giornata in onore delle donne e della loro importanza nella società, che venne celebrata il 23 febbraio di quello stesso anno. La proposta ebbe una certa risonanza e si diffuse anche a livello internazionale, finché non venne ripresa dall’attivista tedesca Clara Zetkin nel 1910, in occasione della seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste a Copenaghen, in Danimarca. Da allora, ogni Paese scelse una data nazionale per celebrare la figura della donna. Soltanto più tardi, si optò lentamente per una data internazionale unica, l’8 marzo, che venne poi ufficializzata dall’Assemblea generale delle Nazioni unite, con la risoluzione 32/142 del 16 dicembre 1977.
Perché si regala la mimosa in occasione della Festa della donna
Veniamo alla seconda domanda con cui abbiamo aperto questo articolo: perché durante la Festa della donna si regala la mimosa? Innanzitutto, specifichiamo che si tratta di un’usanza tutta italiana.Per risalire all’origine della tradizione, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di più di settant’anni, ovvero fino al 1946, quando due donne iscritte all’UDI (Unione Donne Italiane), Rita Montagnana e Teresa Mattei, suggerirono di adottare la mimosa come simbolo della ricorrenza.
La proposta fu sottoposta a votazione e le donne dell’UDI sancirono quasi all’unanimità la vittoria del fiore giallo. La mimosa, con la sua insolita bellezza, sembrava perfetta per l’occasione: fioriva a marzo ed era accessibile a tutti data la sua economicità. Gli altri fiori in competizione, gli anemoni e i garofani, si classificarono rispettivamente al secondo e al terzo posto, con un ampio margine di scarto rispetto alla pianta vincitrice.
La mimosa, nonostante la sua apparenza fragile, è in grado di crescere anche in terreni difficili.