
Se fino a qualche settimana fa in Italia le zone rosse erano state “debellate” dalla mappa, e rimanevano solo zone gialle e arancioni, l’aumento dei contagi degli ultimi giorni ha fatto sì che sempre più regioni (per ora tre: Basilicata, Campania, Molise) e molti comuni da nord a sud si tingessero nuovamente con il colore del rischio più alto.
Ma cosa si può fare in zona rossa se si è all’università? Scopriamolo.
Leggi anche:
Università in zona rossa: ecco cosa dicono le FAQ del Governo
Sul
sito del Governo vi è un'apposita sezione dove poter
trovare utili informazioni sul cambiamento dei colori delle zone in tutta Italia e nel quale, cliccando una regione, consultare
le FAQ riguardanti cosa è possibile e non è possibile fare in quel territorio e in tutti i territori di quel
colore. Andiamo dunque a scoprire cosa è possibile e cosa non è più possibile fare per gli
universitari che si trovano in zona rossa, che essa sia di specifici comuni o di intere regioni.
Quali attività possono essere svolte nelle Università?
Le attività formative e curriculari si svolgono di norma a distanza. I singoli atenei, in ogni caso, possono individuare – predisponendo, sentito il comitato universitario regionale, propri piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari – le attività didattiche o curriculari che potranno svolgersi in presenza. Resta fermo che tutte le attività eventualmente previste in presenza dovranno svolgersi nel rispetto dei protocolli, specificamente dedicati alle università.
Si possono svolgere tirocini, attività di laboratorio sperimentale o didattico o esercitazioni?
Tali attività, in quanto rientranti tra quelle curriculari, possono essere svolte in presenza laddove previste dai piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari predisposti dai singoli atenei, sentito il Comitato universitario regionale; resta fermo che, laddove previste, esse dovranno svolgersi nel rispetto dei protocolli, specificamente dedicati alle università.
Le biblioteche universitarie restano aperte?
Le biblioteche universitarie, al pari dei laboratori e delle altre strutture che erogano servizi indispensabili agli studenti, continuano ad assicurarli laddove previsto dai piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari predisposti dai singoli atenei, sentito il Comitato universitario regionale, sempre nel rispetto dei protocolli specificamente dedicati alle università.
Quali attività possono essere svolte presso le Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM)?
Le lezioni di musica, canto, teatro o danza o delle altre attività di tipo artistico presso le Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) si svolgono di norma a distanza. Possono svolgersi in presenza le attività laboratoriali e quelle individuate dai piani di organizzazione della didattica, adottati sentito il Comitato universitario regionale, in ragione – ad esempio - di inderogabile necessità e urgenza e di impossibilità di programmarne il recupero. Resta fermo che, laddove previste, esse dovranno svolgersi nel rispetto dei protocolli approvati e dei decreti ministeriali dedicati all’AFAM.
Si possono tenere le sessioni d’esame e le sedute di laurea?
Sì, potranno essere svolte in presenza nel rispetto delle “Linee guida concernenti la completa ripresa delle ordinarie attività nelle istituzioni della formazione superiore per l’anno accademico 2020-2021” e, comunque, con le modalità previste dai piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, adottati dagli atenei, sentito il Comitato universitario regionale di riferimento. Nel caso in cui non possa essere assicurato il rispetto delle citate linee guida, ovvero in tutti gli altri casi in cui non si renda possibile la presenza degli studenti, i piani di organizzazione della didattica dispongono il ricorso alle modalità a distanza, nel qual caso dovranno comunque essere assicurate le misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità degli esami.
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