
Questo diritto purtroppo viene eluso in molti modi e questa tendenza pare allargarsi in maniera preoccupante.
Il numero chiuso è stato legalizzato, per alcune facoltà, con la legge n. 264 del 2 agosto 1999.
Questa prevede che siano a numero programmato, definito a livello nazionale, i corsi di laurea in:
· Medicina e Chirurgia;
· Medicina Veterinaria;
· Odontoiatria e Protesi Dentaria;
· Scienze Motorie; · Architettura;
· Scienze della Formazione Primaria;
· i corsi universitari di nuova istituzione (o attivazione) per un numero di anni corrispondente alla durata legale del corso,
· i corsi o le scuole di specializzazione individuate da specifici decreti,
· le Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario,
· i corsi di formazione specialistica dei medici e le scuole di specializzazione per le professioni legali.
Sono invece programmati dagli Atenei, quei Corsi di Laurea per i quali l'ordinamento didattico preveda l'utilizzazione di laboratori ad alta specializzazione, di sistemi informatici e tecnologici o comunque di posti-studio personalizzati; i Corsi di Laurea (vecchi Diplomi Universitari) afferenti alle facoltà mediche o per i quali l'ordinamento didattico prevede l'obbligo di tirocinio come parte integrante del percorso formativo, da svolgere presso strutture diverse dall'ateneo. Vincere i ricorsi è diventato molto più difficile. La tecnica attuale è fare ricorso, ottenere dai Tar una sospensiva e sperare che nel frattempo arrivi una sanatoria dal parlamento. Non vi fidate quindi di chi vi offre la possibilità di un ricorso collettivo e rivolgetevi alle associazioni studentesche per informazioni più dettagliate sulla situazione legislativa.
Per qualsiasi informazione sui test e su eventuali azioni legali contro lo sbarramento dell’accesso nelle università contattate info@udu.it avvocato@udu.it