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proroga anno accademico

Anche se il 2020 è finito, con lui non è terminata la pandemia che ci ha accompagnato lo scorso anno, quindi sono molti i problemi che sono venuti insieme a noi in questo 2021. A iniziare dalle problematiche relative a scuole e soprattutto Università, spesso ancora chiuse del tutto, imponendo agli studenti, ad eccezione delle matricole, di seguire le lezioni e svolgere gli esami tramite la Dad. Proprio per questo è intervenuto recentemente il Ministro Manfredi con un importante annuncio.

Scopriamo quali sono state le sue parole

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E’ noto che l’anno accademico è solito concludersi il 31 marzo, ma “per venire incontro ai ragazzi ed evitare che ci siano costi aggiuntivi, con grande probabilità prorogheremo l’anno accademico a giugno. Così ci si potrà laureare fino a giugno senza doversi riscrivere all’università”. Queste le parole con le quali il Ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, intervenuto in diretta ieri mattina su Rai Radio1, ha annunciato ufficialmente la volontà da parte del suo Ministero di prolungare l’anno accademico in corso.

Da metà febbraio le Università tornano in presenza

Ma il suo discorso a Rai Radio1 non si è fermato qui, ha infatti dichiarato anche che: “A metà febbraio il secondo semestre riprenderà in presenza, sempre con attenzione alla sicurezza - e ha sottolineato poi - Ho invitato i rettori a definire con rapidità i piani di riapertura per informare gli studenti, che così potranno organizzarsi per tempo- ha aggiunto Manfredi- C’è grande disponibilità a tornare in aula in presenza. I docenti sono pronti e le università organizzate. Sono fiducioso che nel secondo semestre si possa tornare in presenza in aula”.

Gli studenti rispondono alla proroga dell’anno accademico 2021

La notizia della proroga dell’anno accademico non è di certo passata inosservata per gli studenti universitari, infatti nella giornata di ieri Lorenzo Morandi, Coordinatore di LINK Coordinamento Universitario, ha commentato questa decisione: “Come studenti universitari negli ultimi mesi abbiamo chiesto a gran voce la proroga dell’anno accademico come una misura necessaria al pieno soddisfacimento del diritto allo studio e per arginare i problemi e i ritardi causati dal covid alla didattica. Ora che da parte del Ministro si è manifestata la disponibilità di accogliere questa richiesta, tocca agli atenei e ai rettori mettere in campo in tempi brevi misure che tutelino gli studenti e li tolgano dall’incertezza. - Lorenzo Morandi ha poi continuato sottolineando come - In particolare è necessario che vengano programmate delle sessioni straordinarie di esami e di appelli di laurea entro il termine stabilito per la proroga dell’anno accademico, perché in caso contrario l’effetto di tale misura sarebbe vanificato. E’ fondamentale inoltre agire sul lato delle tasse universitarie: per chi le avesse già pagate e si laureasse entro il termine della proroga devono essere previsti dei rimborsi, e chi invece non le ha ancora pagate non dovrà farlo.