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università macerata animal crossing Animal Crossing New Horizons è il popolarissimo gioco della Nintendo uscito per Nintendo Siwtch a inizio 2020 che ha da subito riscosso molto successo. Il gioco, parte della saga affermata di Animal Crossing, da quando è stato rilasciato, proprio grazie alla sua incisività e interconnettività che permettono agli utenti di entrare in contatto facilmente tra di loro, è stato spesso usato per supportare iniziative dedicate alla musica e allo spettacolo, soprattutto in tempo di Covid.
Ed ecco che all’interno del gioco approda anche un intero ateneo: quello di Macerata. Scopriamone di più.

UniMc: la nuova isola su Animal Crossing New Horizons

L’Università di Macerata ha deciso di iniziare un nuovo progetto digitale partendo proprio dal celebre gioco Animal Crossing. Così è nata UniMc, l’isola ufficiale dell’università marchigiana che detiene il primato di essere il primo ateneo al mondo a sbarcare sul popolare gioco per Nintendo Switch. Il gioco in questione è un "simulatore di vita" dove i giocatori hanno la possibilità di creare il proprio avatar e costruire ambienti personalizzati in un'isola deserta. Ma che ci fa l’Università di Macerata dentro il gioco?

Il progetto di UniMc su Animal Crossing

L'iniziativa, come si può leggere sul sito dell’Università di Macerata, è nata all'interno del Progetto Inclusione 3.0 che ha l'obiettivo di fornire strumenti diversi per rapportarsi con l'Ateneo attraverso pratiche inclusive, a maggior ragione in questi mesi di pandemia, in cui gli spazi di incontro sono pochi e vanno ripensati se non inventati. Anche tramite un'isola digitale in cui gli studenti durante il lockdown hanno potuto ritrovarsi, e interagire: azioni fondamentali in un periodo "Così delicato come quello che gli studenti, soprattutto con disabilità, stavano attraversando", ha spiegato la professoressa Catia Giaconi che si è occupata del progetto. Dunque il prossimo passo in agenda sono gli incontri virtuali con docenti e studenti di altre nazioni per compensare almeno in parte l'impossibilità di viaggiare e dialogare con i colleghi di altre realtà internazionali. Insomma, siamo tutti, o quasi, invitati sull’isola dell’ateneo marchigiano per interagire con gli studenti italiani e stranieri.