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Università false, Bernini: "Lavoriamo per segnalarle sul nostro sito" articolo
Fonte foto: Repubblica

Il caso dell'università bosniaca che rilasciava lauree false potrebbe essere solo la punta di un iceberg molto più grande. Lo ha riferito la Ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, nel corso del question time alla Camera, rispondendo alle interrogazioni dei deputati Davide Faraoni di Italia Viva e Rita Dalla Chiesa di Forza Italia.


 

Il numero uno del MUR ha sottolineato che il Ministero è al lavoro per segnalare tutti i casi sospetti “alla magistratura e alle procure competenti”.

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Le università sospette saranno segnalate dal portale del MUR

Bernini ha specificato che il Cimea, l’organismo ministeriale che si occupa della convalida di titoli accademici, sta attuando un monitoraggio continuo suistituti patologici in odore di truffa che non sono mai state università”.

Da qui la Ministra ha annunciato che sono già emersi “altri casi sospetti che abbiamo già segnalato alla magistratura, alle procure competenti. Perché su questo può intervenire soltanto la giustizia ordinaria”. Questo perché, come specifica l'esponente di FI, il Ministero non ha poteri sanzionatori e può quindi solo limitarsi a segnalare gli eventuali casi. Bernini però starebbe anche pensando alla possibilità di segnalare gli istituti sospetti sul portale del MUR, in modo tale da riuscire a mettere in guardia gli studenti.

Non siamo giudici, non abbiamo poteri coercitivi e sanzionatori, ma abbiamo poteri di segnalazione e attraverso questi poteri di segnalazione e di verifica noi abbiamo ulteriormente diffidato sia l'Università, la sedicente università di Gorazde, sia il dipartimento Jean Monnet, ancora l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ma soprattutto segnalato in via preliminare ai magistrati, alla magistratura, alle competenti procure della Repubblica, casi sospetti di università che non hanno diritto di definirsi tali. Ulteriori provvedimenti potrebbero essere presi? Non sulla base delle nostre competenze. 

L'unica cosa a cui stiamo pensando è la segnalazione sul nostro sito dei casi sospetti, purché ciò (e lo verificheremo) sia compatibile con la normativa comunitaria" ha spiegato Bernini, come riporta il portale 'QuotidianoSanità'. La Ministra ha spiegato che già in precedenza, quindi anche prima del suo arrivo, il MUR aveva segnalato l’istituto Jean Monnet e la scuola di Gorazde, con sede in Bosnia: “Non sono mai state università perché non hanno mai ottenuto alcuna certificazione e di questo abbiamo informato anche l’Agcom per tutelare gli studenti e le loro famiglie”.

 

L'intervento integrale della Ministra Anna Maria bernini

Di seguito, vi riportiamo l'intervento integrale della Ministra del MUR: “Grazie, signor Presidente, grazie all'onorevole Faraone, grazie perché il tema ci tiene, ci tiene molto intensamente, si tratta di una questione che, come ricordava l'onorevole interrogante, risale a 10 anni fa. Anche noi troviamo inspiegabile, non solo come Ministero dell'Università e della Ricerca, ma semplicemente come cittadini italiani, che in questo momento hanno una responsabilità di Governo.

Riteniamo che il Ministero dell'Università e della Ricerca - che peraltro l'onorevole interrogante sa per aver svolto ripetute funzioni di Governo - non ha, né purtroppo, né per fortuna, oggettivamente non ha né poteri sanzionatori, in particolare, su ciò che non rientra nella sua giurisdizione, né poteri di ispezione e indagine, ma ha certamente poteri di segnalazione, che ha esercitato, esercita e che eserciterà. Su questo, vorrei rassicurare l'onorevole interrogante. 

Sono certa che lei sappia che, a partire dal 2018, dal Ministero dell'Università, non dalla sottoscritta che è arrivata 18 mesi fa, ma da chi mi ha preceduto, sono partite numerose, numerosissime segnalazioni e diffide, sia al dipartimento Jean Monnet, sia all'Istituto - non la posso chiamare università, perché l'università non è, perché ha sempre avuto negato l'accreditamento da parte del Ministero dell'università e della ricerca -, non solamente agli istituti coinvolti nella vicenda, ma anche all'Autorità garante della concorrenza del mercato, a garanzia proprio di quegli studenti e di quelle studentesse, ma direi anche delle loro famiglie, che hanno fatto affidamento su di un istituto, che università non è e che, quindi, non può lasciare rilasciare titoli dotati di valore legale”.

Che fare? In questa fase in cui la vicenda è riemersa, grazie a un'indagine giudiziaria, che peraltro non ci era sconosciuta, noi abbiamo continuato a monitorare l'esistenza attraverso il CIMEA, che è l'organismo attraverso cui il Ministero fa accreditamenti, accredita titoli, e che ha un monitoraggio costante che noi abbiamo riattivato sul mercato delle, tra virgolette, università, che non sono accreditate dal Ministero dell'Università e che, quindi, semplicemente non esistono e non hanno il diritto di chiamarsi università e di rilasciare titoli di studio dotati di valore legale.

Da questo continuativo monitoraggio, da questa attività di verifica, noi abbiamo rilevato altri casi, secondo i nostri mezzi, ripeto, non siamo giudici, non abbiamo poteri coercitivi e sanzionatori, ma abbiamo poteri di segnalazione e attraverso questi poteri di segnalazione e di verifica noi abbiamo ulteriormente diffidato sia l'Università, la sedicente università di Gorazde, sia il dipartimento Jean Monnet, ancora l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ma soprattutto segnalato in via preliminare ai magistrati, alla magistratura, alle competenti procure della Repubblica, casi sospetti di università che non hanno diritto di definirsi tali. Ulteriori provvedimenti potrebbero essere presi? Non sulla base delle nostre competenze. L'unica cosa a cui stiamo pensando - e concludo - è la segnalazione sul nostro sito dei casi sospetti, purché ciò (e lo verificheremo) sia compatibile con la normativa comunitaria".