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L'università "fantasma" che rilascia lauree non riconosciute articolo

Lezioni esclusivamente online e lauree in Medicina e Professioni Sanitarie non riconosciute in Italia. L’università fantasma, che ha sede in Bosnia Erzegovina, ha rilasciato centinaia di titoli dal 2022, titoli che gli studenti non possono utilizzare.

 

 

La notizia viene da ‘La Repubblica’, che dopo essere stata contattata da alcune madri degli studenti iscritti, ha cercato di fare chiarezza sulla vicenda. 

 

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Università fantasma non accreditata

Università, sì, ma solo di facciata. Anche perché non è accreditata e i titoli rilasciati, di conseguenza, non sono riconosciuti. Come riporta ‘La Repubblica’, nell’anno accademico 2022-2023, gli iscritti erano 250 e la retta da pagare di 6.500 euro. L’università, che ha sede in Bosnia Erzegovina, ha già conferito il “diploma di laurea” in Fisioterapia, Infermieristica e Osteopatia a cento studenti italiani, tra cui molti siciliani. Peccato che questi non possano iscriversi all’albo dei professionisti. 

Insomma, una vera e propria università fantasma, che non è mai stata accreditata come istituzione estera operante in Italia dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Ma non solo, l’ateneo non sarebbe riconosciuto neanche nella stessa Bosnia.

Così Luca Lantero, direttore del Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche (Cimea): Quelle non sono lauree perché tale nome è solo destinato a titoli aventi valore legale in Italia, e non è questo il caso, e non sono nemmeno abilitanti.

Una vicenda poco chiara

E naturalmente a rimetterci sono gli stessi studenti, tant’è che le famiglie sono disperate, anche a fronte dei 6.500 euro di retta sborsati all’anno. “Durante una riunione online durata tre ore”, racconta una madre, come fa sapere ‘La Repubblica’, “i laureati hanno chiesto al rettore delucidazioni sulla mancata iscrizione all’Ordine e lui li ha rabboniti dicendo che la vicenda si stava risolvendo”.

Eppure la vicenda sembra tutt’altro che risolta, visto che lo stesso “rettore per le attività internazionali” dell’ateneo in questione ha ammesso che l’accreditamento con il Mur non c’è mai stato: “L’università bosniaca non lo ha mai richiesto”. E tutto questo è piuttosto strano, anche in considerazione delle tante collaborazioni con le aziende sanitarie convenzionate con il sistema sanitario nazionale, dove gli studenti sono andati a svolgere i propri tirocini di formazione.

tra i docenti figurano poi alcuni professionisti palermitani nonché personalità di spicco appartenenti al sistema sanitario siciliano, che hanno svolto le loro lezioni videoregistrate ad uso dei corsi online senza sapere, stando a quanto dichiarato, che l’università non fosse accreditata. Ma tra questi c’è anche chi semplicemente non ha voluto rispondere alle domande chiudendosi nel silenzio.

Quello che è certo è che, a oggi, un centinaio di studenti hanno conseguito una laurea che non possono utilizzare.

 

Data pubblicazione 23 Febbraio 2024, Ore 12:24
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