
La "no tax area" è una misura importante per gli studenti universitari, ma spesso l'applicazione della regola non porta subito ai risultati sperati. Così arriva la denuncia di Link - Coordinamento Universitario, secondo cui il peso della no tax area - che "salva" dalle tasse gli studenti dal reddito basso - ricadrebbe sugli studenti delle fasce contributive più alte, in particolare negli atenei "in bolletta" che non riescono ad assorbire in altro modo la riforma.
“Durante lo scorso anno accademico, nei nostri atenei - dichiara Andrea Toti, Coordinatore nazionale del sindacato studentesco - è stata introdotta una no tax area per gli studenti le studentesse con l’ISEE inferiore ai 13.000 euro, non oltre il primo anno fuori corso e che avessero conseguito un determinato numero di crediti; tuttavia l’applicazione della nuova normativa disciplinata dalla legge di stabilità 2016 ha riservato per migliaia di studenti un inaspettato aumento delle tasse.”
Effetti collaterali della no tax area
Il problema, secondo gli studenti, sarebbe la mancata regolamentazione dei tetti di tassazione per le fasce di reddito più alte: “Il tetto posto alla tassazione per chi ha un reddito superiore a 30.000 di ISEE è molto elevato, e per chi ha un reddito superiore non sono stati posti limiti sul livello di contribuzione lasciando di fatto tutto in mano alle decisioni degli Atenei, strettamente vincolate a bilanci sempre più magri. Così alcuni Atenei hanno optato per un aumento della contribuzione massima, anche dell’ordine di 1000€, altri invece hanno deciso per un aumento di contributi per gli studenti con ISEE superiore a 13.000, spesso colpendo anche fasce medio-basse. In altri casi gli Atenei hanno alzato le tasse agli studenti più in difficoltà negli studi e quindi fuori corso o con pochi crediti conseguiti". Secondo Link, insomma, in alcune realtà la no tax area finisce per essere "pagata" dagli altri studenti, non solo i più abbienti, ma addirittura quelli con più difficoltà negli studi.
Studenti in protesta
Questa "stortura" nell'applicazione di un provvedimento mirato alla tutela del diritto allo studio ha scatenato proteste in tutta Italia. “In queste settimane in cui migliaia di studenti e di studentesse si stanno trovando a dover pagare tasse altissime e inaspettate, ci stiamo mobilitando in tanti atenei del Paese - continua Andrea Toti - Così come venerdì al Politecnico di Bari, dove più del 40% di studenti han visto le tasse lievitare, oggi a Bologna, ci sarà un presidio sotto il rettorato, per chiedere il taglio delle tasse a chi le ha viste crescere esponenzialmente e la riapertura immediata della finestra per la presentazione dell’ISEE all’Ateneo.”