Federico Bianchetti
Autore
in italia solo 1 su 5 è laureato

In Italia solo il 20,1% della popolazione compresa tra i 25 e i 64 anni ha una laurea, contro la media dell'Unione Europea che si attesta al 32,8%. I dati Istat, contenuti nel più recente Report sui Livelli di istruzione e partecipazione alla formazione, parlano chiaro: l’incremento di laureati nel nostro Paese è lento e al di sotto della media europea. Nell’ultimo anno si attesta una crescita di laureati di 0,5 punti percentuali, meno della metà della media UE; un dato decisamente basso specie se paragonato ai valori di Francia (+1,7%), Germania (+1,4) e Spagna (+1,1%). Non va meglio con i diplomati che sono il 62,9% contro il 79% dello standard europeo. E, più in generale la partecipazione degli adulti alla formazione è al di sotto della media degli altri Paesi dell’Unione.

Divario territoriale: al centro-nord più di 1 su 5 è laureato

Secondo il rapporto Istat, nel Mezzogiorno il 38,5% degli adulti possiede un diploma di scuola superiore mentre solo il 16, 5% ha conseguito la laurea.

Al contrario nel Nord e nel centro, circa il 45 per cento è diplomato e più di uno su cinque ha ottenuto un titolo terziario. Tuttavia, nonostante le complicazioni dovute alla pandemia, il divario di istruzione tra nord e sud è rimasto invariato rispetto ai dati degli ultimi due anni. Un'amara consolazione.

E c’è chi gli studi li abbandona

Un altro dato da tenere sempre sott’occhio è il numero di giovani che scelgono di abbandonare gli studi precocemente

. Infatti da molti anni, una delle prerogative dell’Unione Europea in tema di istruzione è la riduzione degli abbandoni scolastici. In Italia, nel 2020, i giovani che hanno abbandonato gli studi sono circa 546mila, parti al 13,1%. Anche qui il divario territoriale la fa da padrone, anche se nel 2020 si è ridotto considerevolmente. Lo scorso anno l’abbandono degli studi prima del diploma riguarda il 16,3% degli studenti del sud, l’11% al nord e l’11,5% al centro.

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