
Dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19 tutti gli atenei italiani hanno dovuto fare affidamento al digitale per continuare a garantire l’erogazione della didattica ai tanti studenti universitari iscritti.
Uno dei problemi riscontrati fin dall’inizio è stato però quello inerente la valutazione degli studenti senza poterli vedere di persona. La preoccupazione dei docenti, infatti, continua ad essere quella che gli studenti possano barare o chiedere aiuto ad esterni durante lo svolgimento di un esame. Dall’Università di Trento arriva così un’offerta di lavoro per controllare gli studenti durante la sessione di esami da remoto. Ecco di cosa di tratta.
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Università: a Trento si ricercano controllori per gli esami da remoto
La tecnologia ha rivestito un ruolo indispensabile dopo lo scoppio della pandemia da Coronavirus. A confermare tale istanza sono gli infiniti strumenti che hanno garantito una certa “normalità” sebbene l’emergenza in atto. Nelle università italiane, infatti, si è prontamente passati al digitale, tra lezioni online, esami e sedute di laurea da casa. Una preoccupazione condivisa dai docenti, però, riguarda l’affidabilità degli studenti durante lo svolgimento degli esami: si teme che possano barare sbirciando da appunti o chiedendo aiuto a persone esterne. Per questo dall’Università di Trento è arrivata un’offerta di lavoro per addetti alla sorveglianza. Come riportato sul sito ufficiale dell’Agenzia del Lavoro della Provincia Autonoma di Trento, la prestazione richiesta dovrà essere svolta da remoto e avrà una durata pari a minimo due ore continuative svolte in sessione zoom attiva senza possibilità di interruzioni tra le 8.30 e le 18.30. Nello specifico, le attività di sorveglianza coincidono con gli appelli universitari 2021 di gennaio e febbraio ed eventualmente giugno e luglio. Sono previste tra le 50 ed 80 ore per ciascuno dei bimestri indicati sotto contratto di collaborazione occasionale con compenso previsto pari a 25 euro orari lordi.