Maria_Zanghi
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tipi di esami universitari

Esistono alcuni esami universitari che accomunano tutti gli studenti. Non si tratta delle materie o dei libri da studiare, ma del modo in cui si affronta la prova finale.

Che tu sia iscritto a medicina o frequenti una facoltà umanistica, ti sarà di certo capitato di imbatterti in esami critici e insuperabili; o in quelle situazioni in cui hai pregato affinché potessi arrivare al fatidico 18. Ti proponiamo una carrellata dei tipi di esami più conosciuti e in cui, di certi, ti imbatterai. In fondo, lo sappiamo, la vita dello studente universitario è un circolo vizioso: finisci un esame e ti senti sollevato giusto il tempo di ricordarti che la settimana successiva ne hai subito un altro da preparare.

Il kamikaze

E' forse la tipologia di esame universitario più conosciuta al mondo: "Non so niente, ma ci provo". Un kamikaze formato studente che decide autonomamente di buttarsi nella fosse dei leoni e provare a compiere l'impresa. Una materia mai studiata, di cui, possibilmente, non abbiamo seguito neppure una lezione, ma che tutti stanno dando e tu non puoi certo tirarti indietro! Non sai come andrà, ciò di cui sei convinto è che sarà comunque una prova di coraggio. Entusiasmo al massimo e via, verso nuove sfide!

Solo un 18, per carità!

"Potere del colpo di fortuna, vieni a me!": questa la frase che ci ripetiamo quando siamo di fronte a un esame difficile, misterioso, che abbiamo provato a studiare ma che proprio non ci entra in testa. Nemmeno un "argomento a piacere" potrebbe salvarci dal precipizio a cui attendiamo, ma speriamo voracemente nella fortuna. Ci andrebbe bene qualsiasi cosa, anche un 17 e mezzo trasformato in 18, l'importante sarebbe non riaprire più quei libri misteriosi. Che poi, alla fine, di che parlavano?

L'esame infinito

Qui ci imbattiamo in un tipo di esame che rende memorabili gli anni universitari. Semplicemente perché continuerai a ricordarlo all'infinito, e non per il voto finale. La situazione è quella tipica di un normale esame universitario: hai studiato, ti presenti in facoltà e ti aggiri misterioso nell'aula indicata come sede d'esame. Attendi, insieme ai tuoi colleghi, l'arrivo di quel docente che, ben presto capirai, non arriverà mai. Chiedi agli altri professori, provi a contattare la segreteria, a riflettere sul motivo che avrebbe potuto far ritardare il tuo esaminatore: niente, il professore è scomparso e nessuno sa nulla di lui. Lo farai mai questo esame? Non lo saprai mai: è l'università, bellezza!

Tanto mi boccia

E' lui, il più infimo e malefico esame del tuo corso di laurea. Hai perso il conto delle volte in cui sei stato rimandato o bocciato e ogni volta hai deciso di riprovarci. Ormai hai instaurato un rapporto d'amicizia anche con il professore della materia che ti considera persino un talento di perseveranza. Ma in cuor tuo lo sai già: verrai bocciato per l'ennesima volta perché il karma ha deciso per te e dovrai rimanere in bilico nel limbo chissà per quanto ancora.

"Ho studiato un mese intero, ho preso 30 e ne vado fiero"

Non capita spesso, ma capita: hai studiato talmente bene che sei così ottimista da giurare a te stesso che prenderai il massimo dei voti. Utopia? Forse, ma che potrebbe diventare anche realtà: il professore ti farà le domande giuste, tu dialogherai con lui come se foste dei cordiali amici al bar e lui, infine, si congratulerà con te donandoti persino la lode. "Un sogno, forse una favola", come direbbe il nostro Presidente Mattarella.

Maria Zanghì

Data pubblicazione 12 Dicembre 2021, Ore 12:00
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