Andyb3105
di Andyb3105
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 foto di studente addormentato a lezione

Le classi dell'università sono tendenzialmente luoghi affollati, in cui si concentrano differenze culturali, di età, di credo religioso e politico e perché no semantiche. L'elemento di unificazione di tutte queste persone rimane, ovviamente, il fatto che siano studenti, e questo dovrebbe in qualche modo attenuare le diversità. Un po' come ne "Il mondo è piccolo" di Disneyland. Ed in effetti ci riesce. Per giusto cinque minuti, essendo che, dopo la prima lezione, anche la più ingenua delle matricole capirà che in realtà non saranno le distinzioni culturali a separare gli studenti gli uni dagli altri, ma i tipi di studenti universitari cui essi somigliano. Perché, ovviamente, ognuno di noi rientra in una categoria.

10. Quello che se ne frega

Quello che se ne frega entra a lezione con quaranta minuti di ritardo ed esce dopo dieci. Non porta con sé libri né penne e passa la lezione a guardare il telefono o a cercare di parlare con chi gli sta vicino. Esce facendo un casino incredibile. Agli esami implora per il diciotto. Non riesci a capire chi gliel'abbia fatto fare di iscriversi all'università, sta di fatto che il suo entusiasmo nei confronti degli studi è pari a quello di una fashionista nei confronti della vita.

9. Il raccomandato

Corollario di quello che se ne frega è il raccomandato: il cugino che ha l'azienda, la mamma che ha lo studio etc etc sono i caratteri distintivi di questo soggetto. Ripete almeno una volta al giorno "Che mi frega, tanto il lavoro ce l'ho assicurato." Inutile dire che ovviamente questo atteggiamento non riscontri molto consenso, ma tanto anche se volesse buttarsi in politica avrebbe qualche zio/parente/amico che lo farebbe entrare di prepotenza in Parlamento.

8. L'ansioso

L'ansioso scrive freneticamente. SEMPRE. A lezione e in biblioteca fa tremare i banchi dimostrando una forza poderosa anche se il nervosismo ha fatto sì che il suo metabolismo sia velocissimo quindi pesi sì e no quaranta chili bagnato. Quando non scrive sfoglia ossessivamente i libri, e quando non sfoglia libri attacca dei pezzi incredibili sugli esami universitari. Insomma, ti sommerge di ansia sempre. Mai prendere posto vicino all'ansioso all'esame perché rischi di essere colto da un attacco di panico… Sai come si dice, l'ansia è contagiosa!

7. Il PR

All'opposto dell'ansioso sta il PR: viene a lezione per intrattenere pubbliche relazioni e progettare le uscite serali con gli amici. Se provi a dirgli che non riesci ad uscire perché l'indomani hai un esame scatenerai il suo disappunto, ma la buona notizia è che è talmente interessato ad essere in buoni rapporti con tutti che durerà giusto un minuto poi tornerà a sorridere e a fare piani. Inutile dire che prendere appunti è l'ultimo dei suoi pensieri.

6. Quello del pre-appello

Entra in classe guardando in su. Si siede sdraiandosi sul banco e inizia a giocare a Candy Crush: potrebbe essere in fila alle poste come a lezione che non farebbe nessuna differenza. A un certo punto alza lo sguardo, ti guarda e ti chiede quale sia la lezione. Annuisce quando rispondi, aspetta passi il foglio delle firme per le frequenze, e si rimette a giocare a Farmville. Ovviamente aspetta solo di sapere se ci saranno sconti di programma o agevolazioni generiche per i frequentanti, e in tal caso scaricherà tutti i giochi disponibili per lo smartphone per occupare quelle due ore del suo tempo che lui spende per stare in classe.

5. L'isterico

L'isterico è apparentemente una persona normale. Dopo qualche tempo però rivela la sua natura, tendenzialmente in situazioni di stress come la decisione di una data concordata per il pre-appello o nell'organizzazione di un lavoro di gruppo. L'isterico sotto stress si trasforma in un tronista di uomini e donne e sfiora picchi di acuti che potrebbero romperti i timpani. Tuttavia di fronte alla sua perdita di controllo non sarà solo della sordità che avrai paura.

4. Quello che fa domande

Hai presente quando, il primo giorno di scuola, la mamma mentre ti accompagnava ti dava i consigli su come farti amare dal maestro? Tra questi c'era anche il suggerimento "Fai tante domande per far capire che sei interessato." Ebbene, a "quello che fa domande" questa affermazione è rimasta talmente impressa che ne ha fatto una ragione di vita. E, quando alla fine di una lezione terribilmente noiosa non vedi l'ora di uscire e magari fare una capatina al bagno, e il professore chiede se qualcuno ha domande da fare, di certo non ti aspetti che qualcuno abbia il coraggio di rallentarti nello perseguimento dei tuoi propositi: ma IL DOMANDATORE è entrato in azione e ha già alzato la mano. Lui stesso non sa cosa chiedere, vuole solo che il professore lo noti, e quando questo succede, articola una serie di avverbi e sostantivi pomposi per darsi un tono, anche se alla fine la domanda è "Preferisce che utilizziamo quaderni a righe o a quadretti?"

3. Il secchione

Entra in classe, studia, prende 30 e lode. Questa è la routine dello studente secchione. Da evitare agli esami universitari se non sei molto preparato, perché ti farà sentire veramente stupido. Non intesse grandi relazioni sociali, proprio perché non rientra nei suoi piani. Spesso non saluta nemmeno per il timore che tu gli chieda i suoi preziosissimi appunti universitari: fai molta attenzione a chiederglieli, potresti causargli uno scompenso… O rischiare che te li passi sbagliati.

2. Il carrier-oriented

Il carrier-oriented non sa perché sia all'università: lui è già proiettato nel mondo del lavoro, ha già firmato contratti e pensa alla laurea come una mera formalità. Inutile dire che ti faccia sentire veramente microscopico parlare con lui, dato che mentre lui pensa a quale sia il regime fiscale più favorevole cui assoggettare la sua start-up, tu pensi a come levarti quel pezzo di insalata che ti senti in mezzo ai denti senza che nessuno se ne accorga. Diversi, ma sono entrambi problemi che richiedono una certa attenzione..

1. Il party-boy

Entra in classe in postumo con occhiale gigante per coprire gli evidenti effetti di una serata rock sulle sue cornee e per tutelarle dai temibili raggi solari. Si siede in fondo, saluta qualcuno, estrae quaderno e penna. Ce la sta mettendo tutta e la sua sofferenza è palpabile: sono le 8, probabilmente ha dormito due ore, le sue orecchie ancora percepiscono i bassi da discoteca. I suoi sforzi disumani per mantenere viva l'attenzione sono lampanti: sbarra gli occhi cercando di mantenere un aspetto decoroso (per quanto anche questo tentativo sia fallace), cerca di non far cadere la mandibola, prova a bere dell'acqua per svegliarsi e diluire eventuale alcool ancora nel sangue.. Eppure niente, anche tutti questi tentativi si rivelano vani e il nostro eroe si arrende. Inizia ad accasciarsi di lato. Sempre più vicino al banco.. Finchè, devastato, non si addormenta.
Sogni d'oro!

Andrea Buticchi

Data pubblicazione 16 Settembre 2017, Ore 12:25
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