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Test ingresso Università, punteggio al di sotto della soglia minima: il Tar li ammette
Negli ultimi giorni il Tribunale amministrativo del Lazio si è espresso circa la legittimità delle soglie di sbarramento nei test di accesso ai corsi di laurea di Scienze della Formazione primaria degli Atenei di Palermo, Cagliari e L’Aquila e al corso di laurea di Scienze dell’Architettura dell’Università di Cagliari.
Il ricorso è stato presentato dall’Unione degli universitari sotto la toga di Michele Bonetti, legale e founder dello studio legale Bonetti & Delia. Vediamo insieme le ragioni del verdetto.

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Per il Tar Lazio è un atto dovuto disporre la definitiva iscrizione dei ricorrenti alla facoltà di “Scienze della Formazione Primaria” e del corso di Laurea in "Architettura" delle università sopraelencate, esclusi per un punteggio basso sebbene non si fosse raggiunto il numero massimo di studenti ammissibili. Come spiegato dal coordinatore dell’Unione degli Universitari, Enrico Gulluni, il Ministero dell’Università e diversi atenei avevano disposto nell’anno accademico 2019/2020 l’impossibilità di scorrere o integrare la graduatoria per i concorrenti che avessero riportato una valutazione inferire alla soglia minima (20 punti per Scienze dell’Architettura e 55 punti per Scienze della Formazione Primaria) anche qualora il numero dei candidati ammessi fosse di gran lunga inferiore al numero dei posti del contingente. Da qui la vacanza di un numero significativo di posti rimasti vuoti e disponibili. Nel comunicato emanato, inoltre, l’avvocato Michele Bonetti ha aggiunto che “ad avviso del TAR il limite numerico imposto alle immatricolazioni risulta legittimo solo se funzionale a garantire un adeguato standard di formazione professionale”. Per le facoltà come quella di Scienze dell’Architettura e Scienze della Formazione primaria, infatti, è previsto durante gli anni di studi l’utilizzo di attrezzature specialistiche e l’espletamento di periodi di sperimentazione pratica che comportano limiti fisiologici dell’offerta.

UDU: il Ministero dell’Università dovrebbe abolire la selezione

La battaglia dell’UDU e del loro legale Bonetti, però, non si ferma ai corsi di laurea presi in esame dal Tar ma si estende a tutte le soglie di accesso: “Il voto minimo per l’ammissione deve pertanto tendere ad evitare il sovraffollamento dei corsi a scapito degli standard accademici formativi, e non assumere alcuna funzione di completamento del titolo di scuola secondaria superiore di per sé sufficiente all’accesso universitario”. Il coordinatore Gullumi, dal canto suo, ha lamentato “l’inutilità dei numeri programmati”: “Siamo davanti all’ennesima conferma della miopia delle istituzioni Ministeriali rispetto alle reali richieste di iscrizione degli studenti nei corsi di Laurea a Numero Programmato Nazionale di Architettura e Scienze della Formazione Primaria”. La richiesta è dell’UDU è dunque chiara e ferma: il Ministro dovrebbe intervenire per evitare inutili sprechi e abolire la selezione per questi corsi di Laurea.