
E’ ormai chiaro che i No Green Pass rappresentano una minoranza nel nostro Paese, dove l’86,62 % della popolazione over 12 ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre l’83,77 % della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale, riporta il sito del Governo attualmente.
Anche se sappiamo che non serve necessariamente essere no-vax per aderire alla battaglia di coloro che non sono d’accordo con l’adozione del Green Pass per partecipare a determinate attività, via via sempre più centrali nella vita di tutti i giorni. Infatti, se nelle scuole il GP è richiesto solo ai professori, nelle Università è previsto il possesso della Certificazione Verde anche da parte degli studenti per poter accedere agli atenei. Questa decisione ha quindi provocato non pochi malcontenti nella comunità accademica, dove, proprio poche ore fa, alunni e professori dell’Università Bicocca di Milano hanno deciso di scendere in piazza e svolgere due lezioni all’aperto per studenti e docenti No Green Pass.
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Prof e studenti No Green Pass fanno lezioni fuori
Due sono state le lezioni che altrettanti docenti No Green Pass hanno deciso di tenere all’aperto per tutti gli studenti dell’Università Bicocca di Milano contrari come loro all’obbligo di Certificazione Verde per accedere all’ateneo. Le due lezioni si sono svolte sotto il porticato dell’Università di Milano-Bicocca, in piazza dell’Ateneo Nuovo, e stando a quanto riportato da Il Giorno, Massimo Della Misericordia, che insegna Storia Medievale, ha intrattenuto gli avventori discutendo di "Allarme contagio, controllo, discriminazione. Percorsi nella storia", mentre il collega olandese Mauro Van Aken, docente di Antropologia della Contemporaneità, ha raccontato ai ragazzi di "Trincee e polarità simboliche nella crisi ambientale".Entrambi i prof, specifica Il Giorno, figurano nell’elenco dei docenti universitari che a inizio anno accademico hanno sottoscritto un appello contro il Green Pass negli atenei: "La “tessera verde” – si legge nel documento firmato tra gli altri anche dall’amato e seguito storico Alessandro Barbero – suddivide la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione). Quella del “green pass” è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere".
Il messaggio dei contrari al GP si conclude quindi con l'auspicio "che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l’accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari. Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione".