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Università, studentesse interrompono la lezione e mostrano un cartello: “Non mi sento sicura” articolo
Fonte foto: Fanpage

Non mi sento sicura” è il cartello esposto da due studentesse de 'La Sapienza' di Roma che lo scorso martedì hanno inscenato una protesta durante l'orario di lezione. Il caso, che tiene banco da qualche giorno, vede infatti l'università al centro di una bufera per le presunte molestie subite da studentesse e dottorande negli ambienti dell'ateneo.


 

L'iniziativa era partita dal collettivo 'Sinistra Universitaria' che in pochi giorni aveva raccolto ben 130 segnalazioni anonime: segnale di un malessere abbastanza diffuso nel corpo studentesco.

Così le due ragaze, in due diverse lezioni, hanno voluto far sentire la loro voce.

 

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Teatro del flash mob è stata l'aula A della facoltà di Scienze Politiche. Durante l'ora di Sociologia, una ragazza si è alzata in piedi mostrando il cartello: “All'inizio il docente ha fatto finta di non riuscire a capire cosa ci fosse scritto sul cartellone – spiega a 'Fanpage.it' una studentessa – Poi ha iniziato a screditare il nostro messaggio. Ha detto che un cartello del genere addita chiunque, ma che in realtà non siamo tutti coinvolti. Ed è qui che si sbaglia. La violenza di genere è un problema strutturale. E coinvolti, che gli piaccia o no, lo siamo tutti”.

Successivamente, durante l'ora di Storia – sempre nella stessa aula – un'altra alunna ha replicato il gesto della compagna di corso, sfoggiando lo stesso cartello con su scritto “Non mi sento sicura”. Qui l'approccio è stato totalmente diverso: “All'inizio la docente non si era neanche accorta del cartellone. Stava leggendo al computer. Quando lo ha visto ha deciso di fermare la lezione e ha invitato la ragazza a sedersi in cattedra con lei: è da lì che, microfono alla mano, ha potuto spiegare le sue ragioni. Poi ha comunicato all'intera aula che la lezione di venerdì 8 marzo sarebbe finita prima per permettere a tutti e tutte di andare al corteo, alle 9.15 anziché alle 10”.