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Studentessa al computer

Sono tanti gli studenti universitari che si trovano ad affrontare sfide che vanno ben oltre la comprensione dei libri e il superamento degli esami. Il mostro può assumere forme e volti differenti: una volta sono le aspettative personali, altre le pressioni esterne, altre ancora i continui confronti con i colleghi.

Ma può anche subentrare la perdita di entusiasmo per un percorso che non sentiamo fino in fondo nostro. 

 

 

È proprio quest’ultimo il caso della studentessa che racconta la sua situazione in un post su Reddit. “Nonostante le difficoltà sono andata avanti”, scrive la ragazza. “Ora mi rendo conto che ho perso motivazione e mi sento satura”.

 

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Il post della studentessa: “Ogni esame da preparare mi sembra una montagna altissima da scalare”

La studentessa inizia il post con le presentazioni: “Ciao a tutti, ho 21 anni e sono al terzo anno di ingegneria gestionale triennale. Sono sempre stata una 'studente modello' se così si può dire e sebbene abbia incontrato molte difficoltà con le materie del primo anno perché non avevo delle basi in analisi e fisica sono andata avanti”. La ragazza arriva quindi al dunque: “Ora mi rendo conto che forse ho un po' perso motivazione, un po' ho sacrificato tante cose per andare bene e mi sento satura. Al momento ogni esame da preparare mi sembra una montagna altissima da scalare. In più molti degli esami che mi mancano (2 del secondo anno e quelli del terzo, ora sono in erasmus e ho anche degli esami questa settimana) non mi piacciono ed è ancora più difficile concentrarmi. Gli esami che ho cercato di dare a Gennaio prima di partire sono andati male e questo non mi ha sicuramente aiutato”.

A peggiorare le cose c’è l’occhio sempre pronto al confronto: “So che ci vuole tempo, so che devo pensare al mio percorso ma oltre il dover dare esami guardo (sbagliando) i miei colleghi e li vedo molto più avanti di me, o già indirizzati verso gli ultimi esami e la tesi, mi sento indietro e non capace. Non riesco a studiare e concentrarmi e parto già 'sconfitta'. Mi aspettavo che il percorso intrapreso fosse più stimolante, e col tempo ho capito che in magistrale vorrei qualcosa di diverso o indirizzato di più su quello che mi piace. Ma ora devo capire come sbloccare questa situazione e mi trovo un po' in difficoltà”.

Conclude la studentessa: “Mi piacerebbe sentire qualcuno che abbia vissuto la mia stessa esperienza e sapere come l'abbia gestita o se qualcuno ha qualche consiglio in generale”

 

I commenti al post: “Dovresti essere fiera di te. Cerca di fare il meglio che puoi, tanto basta”

Tra i commenti al post, sono diversi quelli che raccontano la propria esperienza per dare manforte: “Maschio, 27 anni. Mi sono ritirato 3 volte alle superiori (2 anni complessivamente), due volte in corsi statali, 6 mesi nullafacente chiuso in casa, e mi sono ritirato dal lavoro. A 21 sono tornato in terza superiore. Questa estate mi laureo in game development. In breve, tranquilla prenditi un attimo di respiro e riorganizza le idee e poi riparti. Buona fortuna”.

Qualcun altro scrive: “Io quest'anno ne faccio 23 di anni e sono al primo anno (sempre ingegneria gestionale), tra l'altro con pessime basi di matematica e fisica. Ognuno ha il proprio percorso, la propria storia, e per me tu sei moooolto avanti. E ancora: Dovresti essere fiera di te. Cerca di fare il meglio che puoi, tanto basta. Poi sai già cosa ti piacerebbe approfondire in magistrale... Sei messa benissimo, ben più della media. Abbi più fiducia in te stessa e non avere fretta”.

Infine c’è chi tenta l’approccio metaforico: “Va tutto bene, va bene così. Se gli esami sono montagne, è normale che ci sia chi va più spedito e chi meno. La montagna non è la vetta, la vetta è solo una minuscola parte di un insieme gigantesco di roccia e terra”.