
Ogni anno le famiglie composte da lavorati dipendenti possono compilare il 730, modello dedicato alla dichiarazione dei redditi. Tra i suoi vantaggi vi è la possibilità di avere alcuni contribuiti e rimborsi sulla base delle detrazioni fiscali riconosciute. Con un Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 febbraio, il Ministero dell’Università ha confermato i contributi che si possono detrarre nel 730. Vediamoli insieme.
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Spese universitarie e contribuiti: ecco quali si sono detraibili
Alcune spese fatte dagli universitari durante gli anni di studio possono essere soggette a detrazioni all’interno del modello 730. Come anticipato, il Ministero dell’Università ha da poco pubblicato un Decreto che conferma gli stessi valori indicati per gli scorsi anni in merito alle spese universitarie e alcuni contributi che possono essere detraibili con la dichiarazione dei redditi. In riferimento ai costi sostenuti nel 2020, più nello specifico, tutti contributi potranno essere detraibili dall’Irpef nella misura del 19%. Ecco quali:
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• Affitti per gli studenti fuori sede purché abbiano sottoscritto un regolare contratto e abbiano il domicilio universitario a 100 km di distanza dalla propria residenza. La somma che si può portare in detrazione non deve superare i 2633 €. Si possono scaricare anche le spese per l’alloggio universitario all’estero purché ci si trovi all’interno dell’Unione Europea.
• Soprattassa per esami di profitto e laurea.
• Spesa per master universitari.
• Spese per corsi di dottorato di ricerca.
• Spese per corsi di perfezionamento.
• Spese per corsi universitari di specializzazione.
• Spese per l’iscrizione agli istituti tecnici superiori.
• Spese per l’iscrizione al Conservatorio di musica o ad istituti musicali.
• Spese per la frequenza ai Tirocini Formativi Attivi.
• Spese per la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea.
• Tasse di immatricolazione e di iscrizione(anche per gli studenti fuori corso).
• Tasse per l’iscrizione ad atenei privati sebbene la spesa massima da scaricare sarà soggetta al reddito e non supererà quella massima degli atenei statali.
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