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Ragazzo disperato seduto su una panchina mentre si tiene la testa tra le mani

Si sente spesso parlare di salute e benessere mentale, soprattutto in riferimento alle nuove generazioni. Sono tanti infatti i giovani che sembrano accusare una certa difficoltà, che a volte si tramuta in un vero e proprio stato di malessere generalizzato.

La situazione è complessa, e i motivi dietro a questa tendenza non possono che essere tanti e intrecciati tra loro.

Non si può quindi ricondurre tutto a una sola causa. Ma proprio per questo c’è chi si interroga sulla questione per cercare di cavare qualche chiave di lettura. Questo è lo spirito del post di un utente che, su Reddit, pone una serie di domande alla luce del tetro stato d’animo condiviso con i suoi coetanei: “Mi rendo conto di non essere l’unico, cosa sta succedendo?. Ed è subito dibattito. 

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“Perché c’è tutto questo mal di vivere a 24/25 anni?”

“È una cosa aberrante, esordisce l’utente su Reddit. “Mi rendo conto sempre di più della frequenza con cui ragazzi di 24/25 anni parlano di solitudine, odio della propria vita, depressione e ansia a livelli astrali. Mi rendo conto di non essere l’unico, cosa sta succedendo?”. 

E ancora: “Cioè, è assurdo che in questa fascia d’età più o meno un ragazzo su tre, o ragazza, stia così. Ovviamente, per questioni legate a situazioni repentine. È possibile che non mi sia modo di apprezzare di nuovo la vita? È possibile che, una volta intrappolati in certi loop, non vi sia modo di uscire fuori?”.

Il dibattito: dal Covid alle troppe opportunità, dai social alla situazione geo-politica

Dalla sezione commenti emerge un quadro variegato. Visto il gran numero di risposte, non solo la questione interessa, e tanto, ma sono molti quelli che si rispecchiano nel discorso. “24 anni?”, scrive qualcuno. “Bro io a 20 anni da poco compiuti mi sento così. E a dir la verità ho cominciato a sentirmi così già a 17 anni. Sarà complice anche la pandemia da COVID, ma è davvero frustrante come hai detto tu”. E altri si accodano: “Io 21 stessa cosa”.

Qualcuno tenta una spiegazione sociologica: “Penso che noi Gen Z e millenials del primo mondo siamo nati e cresciuti nelle condizioni migliori mai esistite dal punto di vista materiale ma che sono forse le peggiori sotto il punto di vista emotivo/psicologico/intellettuale…”. Spazio anche per l’esperienza personale: “Io ho 20 anni ed è da quando sono piccolo che aprendo il telegiornale vedo solo misera: si parla di come tutto sia una m***a, di come il futuro sia sempre più buio, le persone sempre più ciniche e legate sempre di più al profitto e al benessere personale piuttosto che agli altri individui”.

Per un altro utente si tratta di un problema generalizzato, dal grande respiro: “Da parte mia è più che altro la situazione globale. Ogni giorno sento minacce di una guerra atomica imminente; ogni giorno sento di gente che soffre in modo atroce in giro per il mondo. La cosa peggiore è la preoccupazione per il cambiamento climatico; pare un mostro ormai indistruttibile e invece di fare qualcosa per fermarlo sento solo di distruzioni di foreste e massacri di popolazione indigene per colpa di un consumismo sfrenato. E vogliamo parlare dell'inquinamento generale del pianeta?”.

Ragazzo malinconico seduto in riva al mare, di spalle

Perché fanno la tara su ciò che vedono online, afferma qualcun altro. “Che è una finestra distorta in cui tutto appare perfetto e figo. Perché non ci si rende conto che la vita è anche (fortunatamente) fatta di momenti di noia (che non si è più educati ad affrontare) e di sfighe, piccole o grandi. Si vive con la sensazione che debba essere sempre tutto wow e se non lo è si crede di star perdendo qualcosa”.

Qualcun altro la pone da un punto di vista geografico-culturale: “I problemi dell Occidente… Paradossalmente avere troppo annulla i sogni e quindi si finisce presto in depressione”.

E poi la vecchia guardia, che offre un punto di vista diverso: “Per i giovani d'oggi ci sono troppe opportunità (almeno illusoriamente), il che contribuisce paradossalmente a più ansia e paura di giudizio da parte degli altri”.