ImmaFer
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Reddit lavorare gratis dopo la laurea

“Ti laurei, magari pure con 110. Fai tutto quello che ti dicono: ti iscrivi, studi, ti spaccano di esami, ti prendi pure il master. Poi ti offrono uno stage formativo da 500€ al mese. A tempo pieno. E devi anche ringraziare”.

Così si apre il post di uno studente su Reddit, condiviso da molti altri nella stessa situazione. L’amarezza è tutta nella domanda finale: “Ma quindi… che senso ha farsi 5 anni così? Davvero serve studiare per finire a lavorare gratis?”.

Indice

  1. Tra rabbia e rassegnazione: le reazioni degli utenti
  2. “Io ho rifiutato e mi hanno assunto davvero”
  3. Università e lavoro: il divario che non si colma
  4. Troppa teoria, pochi strumenti reali
  5. Scegliere con consapevolezza (se puoi)
  6. Una domanda che resta sospesa

Tra rabbia e rassegnazione: le reazioni degli utenti

I commenti non si fanno attendere. C’è chi si ribella, chi racconta di aver detto no a proposte assurde, chi invece sottolinea come ormai certi percorsi “a zero euro” sembrino una fase obbligata.

“Chi ha il privilegio di poter lavorare gratis dovrebbe rifiutarsi di farlo. Se ti do 8 ore del mio tempo, mi paghi”, scrive un utente. “Sta diventando la norma. Anche solo 10-15 anni fa c’erano queste offerte assurde ma anche quelle vere, adesso lavorare gratis sembra una tappa obbligata”.

“Io ho rifiutato e mi hanno assunto davvero”

Qualcuno racconta di aver detto no, con risultati positivi: “Anche a me appena laureato avevano offerto uno stage a 400 euro. Ho gentilmente rifiutato per poi essere assunto poco dopo da una nota azienda con uno stipendio normale”.

Altri però ricordano che in certi settori – come quello legale o architettonico – le regole sono note da tempo. “Chi si iscrive a queste facoltà sa già cosa li aspetta, quindi è una scelta loro”.

Università e lavoro: il divario che non si colma

Una parte del dibattito si concentra su quanto (e come) l’università prepari davvero al mondo del lavoro. “È vero che ti sei spaccato il c**o studiando, ma di tecnico e pratico non c’è nulla”, scrive uno studente. “Esci istruito ma, dal punto di vista pratico, sei come uno appena uscito dalla terza media”.

Troppa teoria, pochi strumenti reali

“L’università italiana non prepara minimamente al lavoro”, rincara un altro utente. “Programmi vecchi, teoria utile solo se vuoi restare in ambito accademico. Bisognerebbe diminuire le ore di lezione per aggiungere laboratori pratici, come in altri Paesi europei.”

Scegliere con consapevolezza (se puoi)

C’è infine chi invita a riflettere prima di iscriversi a un corso universitario, considerando anche la sostenibilità economica del percorso. “È risaputo che in certi settori va così, è triste ma è la realtà. C’è un surplus di aspiranti e pochi sbocchi”. Per aggiungere poi: “Valutai se studiare giurisprudenza, ma mi resi conto che sarei andato incontro a tirocini gratuiti e simili oscenità. Mi feci l’idea che se non sei figlio di notaio non ne vale la pena. Sapevo di non poter lavorare gratis nemmeno per un mese”.

Una domanda che resta sospesa

Nel mare di risposte, rimane sospesa la domanda iniziale, rilanciata da tanti altri: ha senso studiare cinque anni – o anche di più – per poi trovarsi a dover scegliere tra lavorare gratis o restare fermi? Una risposta univoca non c’è, ma il disagio è condiviso.

Data pubblicazione 3 Luglio 2025, Ore 16:00 Data aggiornamento 3 Luglio 2025, Ore 16:31
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